Intelligenza Artificiale, Altroconsumo: poca conoscenza, tanta preoccupazione
L’intelligenza artificiale sia in mano ai consumatori. È questo l’obiettivo di fondo espresso da Altroconsumo in un approfondimento sull’ecosistema digitale e sull’innovazione digitale condotto insieme ad altre quattro associazioni di consumatori internazionali (Test Achats, OCU, Deco Proteste e Proteste). Da un’inchiesta condotta su un campione di oltre 600 italiani, emerge che l’intelligenza artificiale è ancora poco conosciuta e genera preoccupazioni soprattutto per le ripercussioni sul mondo del lavoro, per il taglio dei posti di lavoro basati su operazioni usuranti e ripetitive che non sembra compensato dai nuovi lavori a maggior tasso di professionalizzazione.
“Le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale – spiega Altroconsumo – muteranno il contesto sociale in un modo ancora imprevedibile secondo il 36% degli intervistati mentre un 35% è ottimista. Le cifre cambiano quando si pensa al mondo del lavoro: per il 61% del campione un maggior ricorso all’IA avrà impatto negativo sul numero attuale di posti di lavoro. La produzione industriale è il settore in cui si prevede una maggiore applicazione dell’IA, seguito dall’assistenza e relazione (virtuale) ai consumatori. Secondo i dati dell’indagine statistica di Altroconsumo sull’IA su un campione della popolazione distribuito su tutto il territorio nazionale il tema è ancora poco conosciuto”.
Dall’analisi fatta da Altroconsumo e dalle altre quattro associazioni con i rappresentati delle istituzioni, del mercato e del mondo accademico nell’ambito di Euroconsumers, emergono alcune tendenze di fondo. “L’ecosistema digitale è chiaramente sbilanciato”, dice Altroconsumo, e “sempre più i consumatori sono chiamati a esprimere i propri diritti fondamentali come cittadini all’interno di piattaforme digitali di proprietà privata, regolate da clausole e condizioni di utilizzo; le autorità pubbliche mostrano chiari limiti di intervento in questi casi”. Altroconsumo sottolinea poi che la diffusione degli algoritmi mostra chiaramente, oltre a nuove opportunità, anche “rischi preoccupanti verso una limitazione inaccettabile della libertà di scelta”. Per l’associazione, infine, la monetizzazione dei dati “dovrebbe essere sempre possibile e consentita ai consumatori quando la loro volontà è chiaramente espressa”.
“Quando si tratta di Intelligenza Artificiale, l’obiettivo principale della nostra collaborazione con gli operatori del mercato sarà quello di garantire che l’AI non distrugga o prenda in consegna l’essere umano, ma ci rafforzi – dice Altroconsumo – Nel frattempo, pur salvaguardando il ruolo centrale della persona nella società dell’informazione, dobbiamo anche garantire che i diritti fondamentali siano scritti nei codici informatici per impostazione predefinita, garantendo che i valori fondamentali della nostra società rimangono fermi e non saranno modificati in una società in cui le macchine contano sempre di più”.

Scrive per noi

- Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.
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