
Videogiochi, il Parlamento europeo chiede protezione dei consumatori e sostegno al settore (foto Pixabay)
Videogiochi, il Parlamento europeo chiede protezione dei consumatori e sostegno al settore
Il Parlamento europeo ha votato oggi una relazione in cui chiede una migliore protezione dei giocatori nel settore dei videogiochi online, con un’attenzione specifica ai minori, insieme a misure di sostegno per il settore
Proteggere i giocatori, tutelare i minori e al tempo stesso incoraggiare la crescita nel settore dei videogiochi. Il Parlamento europeo ha votato oggi una relazione in cui chiede norme europee armonizzate per ottenere una migliore protezione dei giocatori nel settore dei videogiochi online, con un’attenzione specifica ai minori, insieme a misure di sostegno per un settore considerato innovativo.
Per i deputati europei i giocatori devono essere meglio protetti dalle pratiche manipolative e dalla dipendenza e i giochi dei bambini devono tener conto della loro età, dei loro diritti e delle loro vulnerabilità.
Il settore europeo dei videogiochi è in rapida ascesa. Secondo i dati raccolti per il 2021, il valore di questo settore si è attestato sui 23,3 miliardi di euro.
Videogiochi e misure per la protezione dei bambini
La relazione – adottata con 577 voti a favore, 56 contrari e 15 astenuti – chiede regole armonizzate per dare ai genitori una buona visione d’insieme e il controllo sui giochi dei loro figli e su quanto tempo e denaro spendono per giocare. I deputati chiedono informazioni più chiare sul contenuto, sulle politiche di acquisto in-game e sull’età di riferimento dei videogiochi, possibilmente sulla falsariga del sistema Pan European Game Information (PEGI) già utilizzato in 38 paesi.
L’esigenza è quella di proteggere i minori soprattutto dalle richieste di fare acquisti in-game e dal coinvolgimento nel “gold farming”, ovvero la pratica di vendere oggetti ottenuti nel gioco per denaro reale, perché questo fenomeno può essere collegato a crimini finanziari e abusi dei diritti umani. Gli sviluppatori di giochi dovrebbero evitare di progettare giochi che alimentano la dipendenza e dovrebbero tenere conto dell’età, dei diritti e delle vulnerabilità dei bambini.
I videogiochi possono infatti indurre i giocatori ad acquistare “pacchetti sorpresa” (le “loot box”): moduli virtuali casuali che aiutano ad avanzare nel gioco. Ma per ottenerli serve denaro reale e questo pone il problema degli acquisti indesiderati, incontrollati e di una più ampia tutela dei consumatori.
Con il “gold farming”, invece, gli utenti acquisiscono valuta di gioco e successivamente la vendono con denaro reale. Allo stesso modo, gli oggetti ottenuti nei giochi così come interi account utente possono essere scambiati, venduti o scommessi con valute reali, in contrasto con i termini e le condizioni applicati dagli editori di videogiochi. Queste pratiche, spiega il Parlamento europeo, possono essere utilizzate nei paesi in via di sviluppo come veicolo per il riciclaggio di denaro, il lavoro forzato e lo sfruttamento minorile.
Maggiore protezione dei consumatori
Gli sviluppatori di videogiochi dovrebbero inoltre dare la priorità alla protezione dei dati, all’equilibrio di genere e alla sicurezza dei giocatori e non discriminare le persone con disabilità. In materia di abbonamenti ai videogiochi online, i deputati insistono sul fatto che la sottoscrizione e la cancellazione dell’abbonamento debbano essere ugualmente facili.
Le politiche di acquisto, restituzione e rimborso dei giochi devono essere conformi alle norme dell’UE e le autorità nazionali devono porre fine alle pratiche illegali che consentono ai giocatori di scambiare, vendere o scommettere sui siti di gioco.
La crescita del settore videogiochi
La relazione punta anche su un altro aspetto, che è il potenziale di crescita e innovazione del settore. «Il Parlamento riconosce il valore e il potenziale del settore dei videogiochi e desidera sostenerne l’ulteriore sviluppo – informa il Parlamento – A tal fine, i deputati propongono di istituire un premio annuale europeo per i videogiochi online e chiedono alla Commissione di presentare una strategia europea per i videogiochi che aiuterebbe questo settore creativo e culturale a sbloccare il suo pieno potenziale».

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