La libera circolazione dei cittadini comunitari deve essere rispettata e i lavoratori non devono essere discriminati con il pretesto del presunto abuso dei sistemi di sicurezza sociale del paese in cui lavorano. Il Parlamento europeo ha adottato oggi una risoluzione comune – presentata dai gruppi PPE, S&D, ALDE, Verdi/ALE e GUE/NGL – in cui invita gli Stati membri a rispettare le disposizioni del Trattato sulla libera circolazione, diritto garantito a tutti i cittadini europei, e in cui contesta la posizione di alcuni leader europei che chiedono restrizioni alla libertà di circolazione.
I deputati chiedono ai paesi UE di astenersi da qualsiasi azione che ostacoli il diritto alla libera circolazione e di respingere qualsiasi proposta che limiti il numero di migranti in Europa e contraria al principio del trattato sulla libera circolazione delle persone. La posizione del Parlamento parte dal fatto che, con l’avvicinarsi delle elezioni europee, la libera circolazione dei cittadini comunitari si è trasformata in una questione di campagna elettorale per alcuni partiti politici e “sussiste il rischio che questo dibattito possa portare all’aumento di razzismo e xenofobia”.
La mobilità del lavoro incrementa l’economia comunitaria, sottolinea l’Europarlamento: anche se solo il 2,8% di tutti i cittadini europei vive in un paese dell’UE diverso dal proprio, essi sono comunque un elemento chiave per il successo del mercato interno e per il rafforzamento dell’economia europea. I deputati hanno inoltre invitato gli Stati a non discriminare i lavoratori mobili comunitari associando ingiustamente il diritto di libera circolazione per motivi di lavoro con il presunto abuso dei sistemi di sicurezza sociale. 


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)