Giornata del rifugiato, 110 milioni in fuga da guerre, persecuzioni e violenze (Foto Maria Turkmani per Pexels)

A oggi ci sono 110 milioni di persone in fuga da guerre, persecuzioni, violenze, violazioni dei diritti umani e sconvolgimenti provocati dalla crisi climatica. Un numero record, ricorda oggi l’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Negoziare per la pace, abbracciare politiche inclusive e aumentare le opportunità di reinsediamento per i rifugiati è quanto chiede oggi l’Alto Commissario per i rifugiati Filippo Grandi.

Rifugiati, 110 milioni in fuga da guerre e violazioni dei diritti umani

Il principale rapporto annuale dell’UNHCR, Global Trends in Forced Displacement 2022, ha riscontrato che a fine 2022 il numero di persone costrette alla fuga a causa di guerre, persecuzioni, violenza e violazioni dei diritti umani è salito al livello record di 108,4 milioni, con un aumento senza precedenti di 19,1 milioni rispetto all’anno precedente. Nei primi mesi di quest’anno la tendenza alla crescita delle persone in fuga ha continuato a crescere anche a causa del conflitto in Sudan. E questo fa arrivare il numero totale delle persone in fuga a un valore stimato di 110 milioni fino al maggio scorso.

I rifugiati dall’Ucraina erano 5,7 milioni alla fine del 2022 e rappresentano, dice l’Unhcr, “il più rapido esodo di rifugiati al mondo dalla Seconda guerra mondiale”. Il numero di rifugiati dall’Afghanistan è cresciuto nettamente alla fine del 2022 a causa della revisione delle stime dei cittadini afghani ospitati in Iran, molti dei quali erano arrivati negli anni precedenti.

 

 

Rifugiati e sfollati interni

Non tutte le persone in fuga riescono a varcare i confini del proprio paese. L’Agenzia Onu ricorda che del totale mondiale, “35,3 milioni sono rifugiati, persone che hanno attraversato un confine internazionale in cerca di sicurezza, mentre il gruppo più numeroso (il 58%, vale a dire 62,5 milioni di persone) è quello degli sfollati all’interno dei loro paesi a causa del conflitto e della violenza”.

Sono sempre i paesi a medio e basso reddito ad ospitare la maggior parte delle persone in fuga.

“I 46 paesi meno sviluppati rappresentano meno dell’1,3% del prodotto interno lordo globale, eppure ospitano più del 20% di tutti i rifugiati – ricorda l’Unhcr – Si segnala inoltre che nel 2022, i fondi disponibili per far fronte alle molte crisi di rifugiati in corso e per sostenere le comunità che li ospitano, sono stati molto inferiori alle necessità e rimangono a tutt’oggi insufficiente nel 2023, nonostante i bisogni umanitari crescenti”.

Quanti hanno fatto ritorno nel proprio paese volontariamente e in sicurezza? Secondo il rapporto Global Trends, nel 2022 più di 339 mila rifugiati sono tornati in 38 paesi, e nonostante il numero sia stato inferiore all’anno precedente ci sono stati significativi ritorni volontari in Sud Sudan, Siria, Camerun e Costa d’Avorio. Nel frattempo, 5,7 milioni di sfollati interni sono tornati nel 2022, in particolare all’interno dell’Etiopia, nel Myanmar, in Siria, in Mozambico e nella Repubblica Democratica del Congo. Alla fine del 2022 si è stimato che 4,4 milioni di persone in tutto il mondo fossero apolidi o di nazionalità indeterminata, il 2% in più rispetto alla fine del 2021.

In occasione della Giornata del Rifugiato, l’Agenzia Onu ha lanciato la campagna mondiale Hope Away From Home Un mondo dove tutti i rifugiati siano inclusi, per evidenziare l’importanza di soluzioni a lungo termine per i rifugiati e il potere dell’inclusione.


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