Acqua, nuova iniziativa dei cittadini europei: sia priorità strategica dell’Europa
La Commissione europea ha deciso di registrare la “Iniziativa dei cittadini europei per un’Europa resiliente e con una gestione intelligente delle risorse idriche”. L’acqua deve essere una priorità strategica della Ue al pari della decarbonizzazione
L’acqua deve essere una priorità strategica dell’Europa. Quella stessa acqua che non può essere data per scontata, perché anche in Europa ci sono cittadini che non hanno accesso all’acqua potabile. E allora decarbonizzazione e gestione intelligente dell’acqua devono andare di pari passo verso un’economia water-smart, basata su una gestione intelligente delle risorse idriche. A ogni persona va garantita acqua pulita e sicura e protezione della biodiversità.
L’ambizioso obiettivo è contenuto in una nuova iniziativa dei cittadini europei (Ice) registrata nei giorni scorsi dalla Commissione europea.
L’Ice si chiama “Iniziativa dei cittadini europei per un’Europa resiliente e con una gestione intelligente delle risorse idriche“. La Commissione l’ha registrata l’11 settembre considerandola giuridicamente ammissibile.
Acqua priorità strategica in Europa
Gli obiettivi degli organizzatori sono ampi e riguardano l’intera gestione dell’acqua.
L’iniziativa chiede di sostenere un piano d’azione sull’acqua e di portare la resilienza idrica alla stessa priorità della decarbonizzazione; di ridurre l’impronta idrica della società; di accelerare il passaggio a un’industria e un’agricoltura circolari ed efficienti sotto il profilo idrico.
Ancora, vuole garantire che ci siano le giuste competenze per un’economia volta a una gestione intelligente delle risorse idriche (water-smart) e sostenere gli sforzi di ripristino e protezione degli ambienti acquatici.
E naturalmente “garantire a ogni individuo i diritti umani riguardanti l’acqua pulita e sicura e i servizi igienico-sanitari, così come il ripristino e la protezione degli ecosistemi e della biodiversità”.
Europa e crisi idrica
Che l’acqua sia una priorità lo dicono la crisi climatica e le conseguenze che questa ha nel continente (basti ricordare la grande siccità che ha investito l’Italia).
I promotori dell’iniziativa riconoscono che “l’Europa sta subendo sempre di più gli effetti della crisi idrica globale, ritrovandosi ad affrontare siccità e inondazioni che compromettono la qualità dell’acqua e l’accesso all’acqua potabile”.
Il continente europeo sta attraversando “una carenza idrica significativa” in diversi settori, fra i quali i processi di produzione e i modello di consumo.
“A differenza del passato, oggi l’accesso all’acqua non si può più dare per scontato – si legge nella presentazione dell’Ice – Circa 10 milioni di persone in Europa non hanno accesso all’acqua potabile e, a livello mondiale, la quantità di acqua potabile disponibile è insufficiente per soddisfare la domanda di tutti. L’agricoltura, l’attività che utilizza più acqua per eccellenza, è particolarmente colpita dalla carenza idrica e questo sottolinea l’urgenza di avere una società water-smart che sostenga gli agricoltori e che richieda misure proattive da parte delle industrie”.
Quest’anno la Commissione europea ha lanciato la campagna di comunicazione WaterWiseEU che invita i cittadini ad adottare “un nuovo sguardo sull’acqua” e punta a costruire un’Europa resiliente sotto il profilo idrico entro il 2050. I sistemi idrici europei sono sempre più sotto pressione, la carenza idrica colpisce ogni anno il 30% degli europei e il 20% del territorio. Sette europei su dieci sono preoccupati per l’inquinamento e la carenza idrica ma quasi la metà non si considera ben informata sui problemi legati all’acqua nel proprio paese. Secondo i promotori dell’Iniziativa, questa campagna “rappresenta un passo avanti positivo, ma deve tradursi in titolarità politica e azioni concrete”.
L’Ice inoltre “riconosce che i cittadini possono contribuire a soluzioni innovative per affrontare le sfide in materia di risorse idriche in ogni ambito: nazionale, economico e ambientale. Invita ad adottare una priorità politica strategica globale in materia di acque integrata in tutte le politiche dell’Unione”.
Le prossime tappe
A partire dalla data di registrazione, ora gli organizzatori avranno sei mesi di tempo per avviare la raccolta delle firme per l’Iniziativa dei cittadini europei. Se otterranno entro un anno almeno un milione di dichiarazioni di sostegno, raggiungendo il numero minimo di firmatari previsto in almeno sette diversi Stati membri, la Commissione sarà tenuta a reagire, decidendo se intervenire o no in risposta alla richiesta e motivando la decisione.
L’Iniziativa dei cittadini europei è uno strumento di partecipazione previsto dal trattato di Lisbona per dare modo ai cittadini di influire sul programma di lavoro della Commissione ed è è stata varata nell’aprile 2012. Una volta registrata ufficialmente, consente a un milione di cittadini provenienti da almeno sette Stati membri di chiedere alla Commissione europea di proporre atti giuridici nei settori di sua competenza.