Sulle famiglie si abbatte una stangata autunnale da quasi 3 mila euro (Foto Pixabay per Pexels)

La stangata autunnale è dietro l’angolo. Neanche il tempo di rientrare dalle ferie – per chi se le è potute permettere, osserva Federconsumatori – e le famiglie si troveranno ad affrontare un “autunno caldo” fatto di spese per scuola, bollette, tariffa rifiuti e qualche visita medica rimandata a settembre o comunque dopo l’estate. A quanto ammonta la stangata autunnale? Quest’anno sfiora i 3 mila euro fra settembre e novembre.

Sulle famiglie si abbatte la stangata autunnale

L’Osservatorio nazionale Federconsumatori ha calcolato in questa cifra l’importo della stangata autunnale, nonostante i costi dei beni energetici in discesa. La spesa autunnale però aumenta e si prospetta “un autunno “caldo” sul fronte dei prezzi, specialmente a causa della tariffa dei rifiuti e degli aumenti nel settore alimentare (in cui non a caso si continuano ad operare tagli e rinunce)”, spiega l’associazione.

La stangata autunnale stimata dall’associazione arriva a 2970 euro, in aumento di oltre 45 euro rispetto allo scorso anno.

Nel computo le voci di spesa considerate comprendono le bollette, la TARI, le spese per il riscaldamento, per il materiale scolastico e per la salute (visto che molti rimandano al rientro dalle vacanze l’appuntamento con visite e accertamenti).

Solo la spesa complessiva per la scuola, fra libri, dizionari e parte del corredo scolastico supera i mille euro.

Per le bollette se ne vanno altri 1094 euro. Esami e visite mediche rimandate o prenotate in autunno superano in media i 277 euro. Federconsumatori ricorda poi che l’aumento dei costi per visite ed esami medici si traduce spesso in rinuncia alle cure. L’associazione cita il report Deloitte che ha denunciato come il 29% del campione intervistato abbia dichiarato di aver dovuto rinunciare a delle cure negli ultimi 12 mesi.

 

Settembre, si riparte col “caro scuola” (Foto di Gábor Adonyi da Pixabay)

 

“Costi insostenibili”

Alla cifra si aggiungono poi i rincari sul versante dell’alimentazione mentre sono in calo i carburanti.

“Nella situazione di difficoltà in cui ancora si trovano molte famiglie, questi costi risulteranno estremamente onerosi e, per alcuni, insostenibili – spiega Federconsumatori – Ma le ripercussioni di questa stangata non si percepiranno unicamente sulle condizioni di vita delle famiglie: rischiano, infatti, di dare un duro colpo al nostro sistema economico, abbattendosi sulla domanda interna e, quindi, sull’intero sistema produttivo”.

Fra le richieste di intervento dell’associazione, quello di intervenire sull’Iva dei generi di largo consumo, di creare un Fondo di contrasto alla povertà energetica e di agire contro la povertà alimentare.


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