Agcom: in un anno 6500 utenti hanno misurato la propria adsl e in 300 hanno fatto reclamo
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha lanciato la versione 2.0 di Ne.Me.Sys., il software del progetto “Misura Internet” che misura la qualità della connessione alla rete da postazione fissa.
La nuova versione, già scaricabile gratuitamente dal sito www.misurainternet.it, è più semplice da utilizzare: consente all’utente di navigare anche durante l’esecuzione del test, e non sarà più necessario chiudere tutti gli applicativi che accedono alla rete, ma solo quelli che alterano sensibilmente le misure operando download di grandi file o video durante le misure medesime.
Ma la vera novità è che Ne.Me.Sys. 2 rende ancora più semplice far valere i diritti degli utenti. Ad oggi, sono stati rilasciati oltre 6500 pdf certificanti le connessioni utenti su tutto il territorio italiano: una media di 15 pdf al giorno. Roma è in testa alla classifica per numero di pdf emessi: circa 700. Seguono Milano, con 400, Torino con 300 e Napoli con 200.
Su 6.500 utenti che hanno utilizzato Ne.Me.Sys. soltanto in 300 hanno fatto reclamo al proprio operatore; il 30% di questi reclami è risultato infondato o perché i parametri misurati da Ne.Me.Sys risultavano in linea con quanto promesso dall’operatore o perché mancava il certificato rilasciato dal software comprovante l’inottemperanza dell’operatore (spesso erroneamente sostituito dalla schermata risultante da uno speed test).
Gli altri reclami sono stati risolti nel 40% dei casi: l’operatore ha proceduto a ripristinare gli standard di qualità promessi o a proporre all’utente procedure di caring nei casi di impossibilità di ripristino della qualità per limiti fisici della linea d’utente. Per un 25 % dei reclami non è stato possibile migliorare la qualità e soddisfare le richieste dell’utente, che ha avuto la possibilità di recedere senza costi e migrare verso altro operatore, il restante 5% dei casi risulta in gestione.
Questo 70% di reclami è concentrato geograficamente nelle province di Roma (22%), Napoli (7%), Torino (8%), Milano (6%) e Bologna (1%). Il restante 56% appartiene a tutte le altre province italiane.