#FertilityDay, un’occasione mancata
Oggi, 22 settembre, è autunno. Ma soprattutto oggi, 22 settembre, è il#FertilityDay!
Le polemiche su questa geniale trovata del Ministero della Salute si sono sprecate e continuano a sprecarsi. L’idea in sè stessa poteva anche essere buona ma si è trasformata in una boiata di proporzioni mai viste. Ma proviamo ad analizzare il tutto con obiettività. Partiamo dal nome: Fertility Day, il Giorno della Fertilità. Avanti, popolo italiano! Oggi è il giorno del grande baccanale: accoppiatevi e riproducetevi! Forza donne, oggi niente mal di testa strategici! Forza uomini, non sottraetevi al rituale! Forza gay (si anche voi, perché no), unitevi alla grande festa!…No, decisamente già il nome non va bene.
Ora passiamo alla grafica scelta per smuovere le coscienze. La vecchia versione con le clessidre, i rubinetti che perdono, le cicogne, le mani sul pancione e i messaggi ansiogeni è comparsa alla vigilia del mio ….quattresimo compleanno: potete immaginare il panico! Nella nuova non c’è niente di tutto questo ma sono stati capaci di fare anche peggio. Le copertine degli 8 opuscoli informativi hanno colori sbagliati, slogan sbagliati, personaggi sbagliati. Insomma un altro vero disastro.
Cosa si salva? L’idea di fondo. Che piaccia o no la riproduzione è un fatto che riguarda la salute. Al di là delle necessarie politiche sociali, è vero che tabacco, alcol, droghe, obesità, saltellare da un fiorellino all’altro non sono proprio da considerare comportamenti salutari.
Cosa si sarebbe potuto fare? Forse investire in formazione. Con l’educazione all’affettività fin dall’asilo e quella alla sessualità fin dalle elementari (sì, cari genitori, meglio cominciare da subito, senza scandalizzarsi troppo). Avreste potuto mandare esperti veri nelle scuole che parlino con serietà di rispetto per sè stessi e per gli altri, anzicché lasciare l’ingrato compito all’insegnante di scienze precario che deve coprire ore in esubero. Dopo qualche anno di martellamento fatto bene su questi argomenti la campagna mediatica l’avreste potuta far fare direttamente ai ragazzi. Per lo meno avreste avuto per le mani intuizioni più valide di questi aborti che avete partorito.
Buon Fertility Day.
Editoriale a cura di Elena Leoparco