Inflazione, Consumatori: si confermano i rincari sugli alimentari (Foto Pixabay)

L’andamento dell’inflazione conferma i rincari sugli alimentari, i rincari di Natale, e una situazione generale che continua a pesare sui bilanci delle famiglie. Non sono affatto rassicuranti i commenti delle associazioni dei consumatori davanti all’andamento dell’inflazione fotografato dalle stime odierne dell’Istat: inflazione stabile all’1,3% a dicembre e inflazione media del 2024 all’1,0% contro il +5,7% nel 2023. Per le associazioni dei consumatori sono comunque ripercussioni di centinaia di euro sui bilanci delle famiglie.

Inflazione, rincari confermati

“Si confermano i rincari di Natale sulle tasche degli italiani, con i prezzi al dettaglio che in alcuni comparti come alimentari, trasporti e turismo, hanno registrato nell’ultimo mese un sensibile rialzo”, commenta il Codacons. L’associazione sottolinea che a dicembre c’è ancora “una sensibile crescita dei listini alimentari, con i prezzi di cibi e bevande che salgono su base annua in media del +2,2%, mentre il comparto dei servizi ricettivi e di ristorazione segna un +2,9%, più del doppio dell’inflazione media nazionale – analizza il Codacons – Aumenti di prezzi e tariffe che hanno interessato proprio voci legate alle feste di fine anno, aggravando la spesa natalizia delle famiglie”. Questo significa, spiega l’associazione, che nel 2024 una famiglia con due figli ha subìto un aggravio di spesa di 448 euro l’anno per l’aumento di prezzi e servizi.

 

Inflazione, stime Istat: a dicembre più 1,3% sull’anno (Foto Pixabay)

 

Rincari che si aggiungono

“Una stangata. Tutti sono contenti del fatto che l’inflazione media nel 2024 è drasticamente calata, dal +5,7% del 2023 all’1% del 2024, come se il problema del caro vita fosse risolto. Purtroppo non è così!  In termini di aumento del costo della vita, il rincaro del 2024 si aggiunge, infatti, a quello del 2023 – commenta a sua volta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Se l’inflazione media pari a +1% significa, per una coppia con due figli, un incremento del costo della vita complessivamente pari a 272 euro su base annua, questo rialzo va ad aggiungersi ai 1734 euro dovuti ai rincari del 2023 che le famiglie continuano a pagare, per un totale di 2006 euro. Senza contare che nel 2024 a gravare maggiormente sui bilanci sono soprattutto i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, che costano 219 euro in più, e il carrello della spesa che sale del 2,1%, più del doppio rispetto all’inflazione generale, pari a 239 euro… Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 225 euro, a cui vanno aggiunti i 1593 euro del 2023. Per una famiglia media, invece, la mazzata è pari a 118 euro per il 2024 +1251 euro del 2023”.

Andamento “drammatico” dei listini alimentari

Anche nel 2024 “prosegue la corsa degli alimentari”, commenta il presidente Assoutenti Gabriele Melluso.

L’associazione denuncia un andamento “drammatico” dei listini alimentari che “a fronte di una inflazione media dell’1% hanno registrato rialzi del +2,4% nel corso dell’ultimo anno, pari ad una maggiore spesa da +219 euro in media per una famiglia con due figli – analizza Assoutenti – Nell’ultimo mese il burro è rincarato del 20% rispetto all’anno precedente, il cioccolato del 9%, il caffè del +14,9%, il cacao del 12%, solo per citare gli incrementi più pesanti. Un andamento che risente dei forti cambiamenti climatici in atto e della crisi delle materie prime, che viene scaricata sui consumatori finali”.

Secondo Federconsumatori l’inflazione fotografata dall’Istat comporta ricadute di circa 409 euro l’anno per una famiglia media. E sulla stima dell’Istat pesa la minaccia della nuova crescita dei prezzi energetici.

“Sulla base di tali tendenze, che rischiano di spingere ulteriormente al rialzo i prezzi, il nostro Osservatorio ha stimato per il 2025 una stangata di +914,04 euro annui a famiglia – analizza Federconsumatori – Stangata che si abbatterà su una situazione già compromessa dai continui rincari registrati negli ultimi anni, che hanno determinato modifiche nelle abitudini di consumo e rinunce importanti da parte delle famiglie. In assenza di misure adeguate a contrastare i nuovi aumenti e a sostenere le famiglie, questo andamento non farà altro che accrescere difficoltà, disagio e disuguaglianze”.


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