Trimestre anti-inflazione, la spesa non è salva (Foto Pixabay)

Il trimestre anti-inflazione non salverà la spesa dei consumatori. Le prime analisi fatte dalle associazioni dei consumatori e qualche prova di spesa a mezzo stampa evidenzia che il risparmio promesso dal patto, siglato lo scorso 28 settembre e annunciato ad agosto, non sarà troppo elevato. Non salverà affatto i bilanci già provati delle famiglie.

Cosa prevede il trimestre anti-inflazione

Il trimestre anti-inflazione è partito ieri dopo un annuncio in pompa magna. Per tre mesi e fino a dicembre una serie di prodotti di prima necessità, alimentari e non, verranno venduti a un prezzo bloccato o ribassato per venire incontro ai consumatori contro il caro-inflazione.

Fino alla fine dell’anno ci saranno dunque prezzi ribassati o bloccati per una serie di beni decisi dagli esercenti che aderiscono all’iniziativa. Fra le catene della grande distribuzione presenti con dei punti vendita aderenti ci sono ad esempio Conad, Coop, Esselunga, Eurospar, Despar, Tigre, Todis. L’iniziativa prevede prezzi fissi, promozioni, iniziative sui prodotti a marchio del distributori e carrelli a prezzo scontato o unico. L’operazione riguarda i beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo, quelli del “carrello della spesa”, i prodotti per l’infanzia e la cura della persona. Attenzione però: non esiste un elenco dettagliato dei prodotti e ogni operatore potrà scegliere liberamente gli articoli che saranno oggetto della promozione, resa visibile dal logo governativo di un carrello tricolore.

Quanto si risparmia? Pochi centesimi di euro, dice un approfondimento de la Repubblica che ha fatto ripetendo (prima e dopo) una prova con una spesa tipo di 34 euro e ha risparmiato 28 centesimi. L’articolo sottolinea che “dei 23 mila esercizi aderenti, il grosso sono punti vendita della grande distribuzione, con monitoraggio di Mr. Prezzi”. Fra i piccoli esercenti che servono i piccoli centri a oggi ci sono molte farmacie e pochi alimentari. Spesso i prodotti interessanti sono quelli a marchio del distributore e restano fuori i prodotti freschi, come frutta, carne e pesce, che hanno prezzi più variabili.

 

Al via domenica il Trimestre Anti-Inflazione. UNC: presa in giro per le famiglie
Al via domenica il Trimestre Anti-Inflazione. UNC: presa in giro per le famiglie (foto Pixabay)

 

Codacons: pochi sconti, molti prezzi bloccati e soprattutto per prodotti a marchio privato

Sono criticità che emergono in realtà anche da un primo monitoraggio fatto, subito dopo il via libera, dal Codacons che parla di “pochi sconti, molti prezzi bloccati e iniziativa solo in supermercati e farmacie” e del coinvolgimento solo dei prodotti a marchio privato della Gdo.

Il Codacons ha realizzato un primo monitoraggio sul paniere anti-inflazione. E commenta: “I prodotti a prezzo scontato inseriti nel paniere sono decisamente pochi e al di sotto delle aspettative. La maggior parte degli esercizi della Gdo, infatti, ha optato per i cosiddetti “prezzi fissi”, ossia ha bloccato i listini di alcuni beni di largo consumo, dalla pasta all’olio, senza attuare veri ribassi. Questo significa che per i prossimi tre mesi i prodotti in questione non subiranno variazioni di prezzo, anche in presenza di condizioni che favorirebbero la discesa dei loro listini”.

“Altro punto critico – prosegue il Codacons – è quello che vede come unici prodotti inseriti nei panieri venduti in supermercati e ipermercati esclusivamente quelli a marchio privato della grande distribuzione, mentre i beni delle marche alimentari più note sono del tutto esclusi dal paniere. Si tratta di prodotti che hanno una quota di mercato limitata, pari solo al 20,8% dell’intero settore delle vendite nella Gdo, con la conseguenza che i consumatori che acquistano beni di marche specifiche non beneficeranno di alcun vantaggio economico”.

Fra le adesioni poi, spiccano supermercati, ipermercati, farmacie e parafarmacie mentre sono poche quelle che vengono dai piccoli negozi al dettaglio e dai piccoli alimentari. “Una défaillance – spiega il Codacons – che appare lampante analizzando l’elenco degli esercizi che partecipano al paniere tricolore pubblicato sul sito del Mimit, e che danneggia quei consumatori che risiedono nei piccoli comuni dove magari non ci sono grandi supermercati; consumatori che per approfittare del paniere salva-spesa dovranno necessariamente prendere la macchina e recarsi presso i comuni limitrofi, con spese di trasporto che vanificano del tutto i potenziali vantaggi del paniere.

Adoc: servono azioni strutturali

Ha detto Anna Rea, presidente di Adoc nazionale, dopo il lancio dell’iniziativa: «Nessuna stretta di mano, patto o buona intenzione fermerà la spinta inflazionistica in atto. Per contenere gli aumenti dei prezzi dei prodotti di largo consumo, fermare la speculazione e tutelare il potere di acquisto dei consumatori servono azioni strutturali. Lo abbiamo già detto e lo ribadiremo all’incontro tra il Ministro Urso e le Associazioni dei consumatori aderenti al CNCU, in programma il 4 ottobre: riteniamo assolutamente fondamentale rendere permanente la convocazione della Commissione di Allerta rapida, dotare Mister Prezzi di poteri sanzionatori e individuare strumenti efficaci di monitoraggio a livello locale, come gli Osservatori territoriali. È necessario, inoltre, ridurre l’Iva e azzerare le accise e gli oneri di sistema su energia e carburanti. Lasciare totale libertà e discrezione alle imprese aderenti al trimestre anti-inflazione non salverà le tasche dei consumatori».


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