Due giorni lavorativi per rispondere alle segnalazioni dei prodotti pericolosi fatte dalle autorità. Cinque giorni per dare risposta adeguata alle segnalazioni dei clienti. Quattro marketplace online fanno da pionieri e sottoscrivono un accordo con la Commissione europea per ritirare in tempi rapidi i prodotti e gli articoli pericolosi venduti sui loro mercati online. Sono Alibaba, Amazon, eBay e Rakuten-France che hanno firmato oggi un impegno con la Commissione europea.

Le quattro società si sono impegnate a reagire alle notifiche di prodotti pericolosi trasmesse dalle autorità degli Stati membri entro 2 giorni lavorativi e ad adottare misure a seguito di segnalazioni da parte di clienti entro 5 giorni lavorativi. L’impegno è dunque quello di garantire maggiore sicurezza ai consumatori europei, considerando che le vendite online rappresentano il 20% delle vendite totali nella Ue nel 2016 (Eurostat) e che un numero crescente di prodotti pericolosi notificati attraverso il sistema di allarme rapido viene venduto online. Secondo l’ultima relazione fatta dalla Commissione europea, sono giocattoli e automobili, seguiti da abbigliamento e prodotti tessili, i prodotti più pericolosi che sono stati rilevati e bloccati dal Sistema di allerta rapido europeo nel 2017. Molti sono venduti online, in oltre la metà dei casi provengono dalla Cina (ma la percentuale è stabile rispetto all’anno precedente). E il rischio più segnalato è quello di lesioni.

L’accordo con i quattro mercati online rappresenta un punto di partenza e la speranza della Commissione è che altri mercati seguano. Sostiene Vĕra Jourová, Commissaria europea per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere: “Sempre più persone nell’UE fanno acquisti online. Il commercio elettronico ha aperto nuove possibilità per i consumatori, offrendo loro una scelta più ampia a prezzi più bassi. Quando acquistano online i consumatori dovrebbero godere del medesimo livello di sicurezza di quello su cui possono contare quando fanno acquisti in un negozio. Accolgo con favore l’impegno sottoscritto in merito alla sicurezza dei prodotti, che consentirà di migliorare ulteriormente la sicurezza a favore dei consumatori. Invito anche altri mercati online ad aderire a tale iniziativa, in modo che internet diventi un luogo più sicuro per i consumatori dell’UE.”

Alibaba Group (per AliExpress), Amazon, eBay e Rakuten-France si sono impegnate, nel dettaglio, a “reagire entro due giorni lavorativi dal ricevimento di una segnalazione delle autorità ai punti di contatto delle imprese per rimuovere dai loro cataloghi online i prodotti non sicuri”. A questo si aggiunge l’impegno a “fornire ai clienti una chiara modalità per comunicare la presenza di prodotti pericolosi online” e di trattare rapidamente queste comunicazioni, dando una risposta adeguata entro cinque giorni lavorativi.

I quattro marketplace si sono inoltre impegnati a “consultare le informazioni sui prodotti richiamati e pericolosi disponibili nel sistema di allarme rapido dell’UE per i prodotti pericolosi non alimentari e anche provenienti da altre fonti, quali le autorità di controllo, e adottare le misure idonee nei confronti di tali prodotti, una volta che siano individuati”; a fornire punti di contatto unici destinati alle autorità per segnalare prodotti pericolosi e ad adottare misure che prevengano la ricomparsa dei prodotti pericolosi già eliminati. Altro impegno dei quattro mercati online è quello di dare informazioni e formare i venditori sulla conformità alla legge europea in materia di sicurezza dei prodotti, esigere il rispetto della legge e fornire ai venditori il link all’elenco della normativa dell’UE in materia di sicurezza dei prodotti.

 

Notizia pubblicata il 25/06/2018 ore 17.14


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Sabrina Bergamini
Sabrina Bergamini
Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.

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