WWF: industria dell’acciaio a zero emissioni, un’impresa sostenibile
L’acciaio a zero emissioni? Si può fare, dice il WWF, ed è urgente accelerare la transizione
L’acciaio è uno dei pilastri della società moderna. Il suo utilizzo è così diffuso che è anche difficile immaginare la vita senza di esso. Tuttavia, la sua produzione è anche una delle principali fonti di inquinamento ambientale, con un impatto significativo sul cambiamento climatico. È qui che entra in gioco la recente dichiarazione del WWF: l’acciaio a zero emissioni è una possibilità reale, e dobbiamo accelerare la transizione verso di esso.
La produzione di acciaio è notoriamente intensiva in termini di energia e ha un enorme impatto sulle emissioni di carbonio. Le fonderie tradizionali, che utilizzano il carbone, sono tra le principali responsabili delle emissioni di gas serra. Tuttavia, le nuove frontiere green offrono la possibilità di cambiare questo quadro. Il WWF afferma che, con l’adozione di metodologie innovative e l’uso di energie rinnovabili, è possibile produrre acciaio senza rilasciare alcuna emissione di carbonio nell’atmosfera.
Le tecnologie per produrre acciaio a zero emissioni non sono dunque una fantascienza. Alcune aziende stanno già sperimentando nuovi processi, come l’idrogeno verde, che sostituisce il carbone come agente nel processo di produzione. La decarbonizzazione del settore siderurgico è possibile soprattutto grazie alle migliori tecnologie disponibili (a partire da quella DRI) basate sul biogas e sull’idrogeno verde.
Accelerare il processo: ecco le informazioni da sapere
Ma perché è così urgente accelerare questa transizione? La risposta sta nella crisi climatica che stiamo affrontando. Il cambiamento climatico è una minaccia che richiede azioni concrete e immediate. L’industria dell’acciaio è uno dei settori chiave e deve ridurre drasticamente le proprie emissioni per mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei livelli critici.
Inoltre, la domanda di acciaio è in costante crescita, alimentata dalla rapida urbanizzazione. Questo significa che se non agiamo ora per rendere la produzione di acciaio più sostenibile, il suo impatto ambientale continuerà ad aumentare esponenzialmente nel tempo.
Tuttavia, la transizione verso l’acciaio a zero emissioni non sarà priva di sfide. Ci saranno costi iniziali elevati per l’implementazione di nuove tecnologie e infrastrutture. Inoltre, sarà necessario garantire la disponibilità di energia rinnovabile in quantità sufficienti per alimentare questi processi. Questo richiederà investimenti significativi da parte dei governi, delle aziende e della comunità internazionale nel loro insieme.
Per queste ragioni è indispensabile un piano industriale nazionale coordinato in grado di integrare e armonizzare le iniziative di transizione del settore siderurgico, con una forte spinta all’innovazione. Riconvertire il settore siderurgico, anche secondo anche le recenti indicazioni dell’Unione Europea, è sempre più necessario: la produzione mondiale dell’acciaio è responsabile dell’emissione di 2,8 Gt di CO2 all’anno, corrispondente a circa l‘8% (report IEA 2023) di tutte le emissioni legate all’energia.
“È essenziale che il governo adotti un Piano Industriale Nazionale per raggiungere l’obiettivo di azzerare le emissioni prima del 2050, identificando il percorso per dare risposte urgenti e soddisfacenti anche alla domanda di salute delle comunità locali. Occorre orientare, integrare e armonizzare le varie iniziative di transizione del settore siderurgico, sia nella produzione primaria che secondaria, cercando di massimizzare i benefici economici, ambientali e sociali”, raccomanda Mariagrazia Midulla Responsabile Clima ed Energia del WWF Italia.
Inoltre, con la crescente attenzione dei consumatori e degli investitori verso la sostenibilità, le aziende che adottano pratiche ambientali responsabili potrebbero godere di una migliore reputazione e di un maggiore supporto finanziario.
In conclusione, la transizione verso l’acciaio a zero emissioni potrebbe avere ripercussioni positive su scala globale. Riducendo le emissioni di carbonio sarà possibile fare progressi significativi nel raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e nell’affrontare la crisi climatica.