Si celebra domani la Giornata mondiale anti-tabacco ma in Europa il fumo resta ancora un vizio duro a morire. Secondo i dati diffusi dall’Eurobarometro fuma ancora un cittadino su quattro, anzi, volendo essere precisi, anche un po’ di più visto che la percentuale di fumatori tra gli Stati membri dell’Ue è del 26%. Sebbene in calo di 2 punti percentuali rispetto all’ultima rilevazione fatta nel 2014, il dato non può certo essere considerato positivo.

In alcuni paesi del Sud-Europa in particolare il fumo sembra essere un’abitudine difficile da sradicare: più di un terzo degli intervistati in Grecia (37%), Bulgaria (36%), Francia (36%) e Croazia (35%) sono fumatori, mentre in Italia il dato si ferma al 21%. Le percentuali di fumatori più basse si trovano in Svezia (7%) e Regno Unito (17%).

Il vizio del fumo è più diffuso tra gli uomini (31%) rispetto alle donne (22%) ma ciò che preoccupa maggiormente è l’alta percentuale di fumatori registrata tra i più giovani che nel quadro europeo si attesta a quota 25% mentre, per quanto riguarda l’Italia, interessa il 20% dei giovanissimi.

Sono in tanti inoltre a dichiarare di aver iniziato a fumare prima dei 15 anni (19% in Europa e il 15% in Italia) e in pochi hanno provato a smettere nel corso degli ultimi 12 mesi (19% in Europa e l’8% in Italia).

D’altra parte, il pacchetto di sigarette è il prodotto più consumato in Italia (93%): solo 8% dei fumatori dice di scegliere le sigarette “Hand made”, mentre un altro 8% è passato a quelle elettroniche.

Osservando ai dati quindi, Vytenis Andriukaitis, commissario per la Salute e sicurezza alimentare, ha quindi affermato che “la lotta contro il tabacco non è ancora vinta, in particolare tra i giovani. Non è accettabile che i cittadini europei continuino ad essere attirati dal fumo quando sono ancora adolescenti”. Porre rimedio a questa situazione, sottolinea Andriukaitis, è “uno degli obiettivi centrali della direttiva sui prodotti del tabacco” approvata lo scorso anno, che i Paesi membri sono chiamati a recepire entro maggio del 2016. Tra le misure previste, il divieto sugli additivi per aromatizzare il tabacco, l’obbligo di dedicare il 65% della superficie dei pacchetti a immagini e testi dissuasivi, l’introduzione di un sistema di tracciabilità per contrastare il contrabbando dei prodotti del tabacco.


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