Influenza, SIMG: vaccinato solo il 60% delle persone a rischio
C’è ancora un mese di tempo per vaccinarsi contro l’influenza. Finora si è arrivati al 60% della popolazione e mancano all’appello otto milioni di persone considerate a rischio. Si attende una epidemia mite ma la mancata profilassi può avere comunque conseguenze pesanti per le persone più fragili. È quanto afferma la Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) da oggi a Congresso a Firenze.
Rimangono 30 giorni per vaccinare otto milioni di persone a rischio e ancora “scoperte”. Afferma Claudio Cricelli, presidente della SIMG che inaugura oggi a Firenze il XXVIII Congresso nazionale: “L’obiettivo è raggiungere almeno il 75% della popolazione ‘fragile’, oggi siamo al 60%. Sono malati cronici, anziani, bambini, ecc. sui quali anche un virus debole, quale sarà quello che ci attende, può avere conseguenze pesanti. Il consiglio è ricorrere comunque all’immunizzazione, fino a fine dicembre, termine ultimo indicato dal Ministero della Salute”.
Si stima che l’influenza colpirà circa quattro milioni di italiani. “Il ceppo isolato a Genova è H3N2 ma ci aspettiamo che la maggior parte sarà H1N1, come 12 mesi fa – spiega Aurelio Sessa, medico SIMG e componente del sottocomitato scientifico ‘Influenza e Pandemie influenzali’ del Ministero della Salute – Particolarmente a rischio i bambini. Dal nostro sistema di sorveglianza abbiamo rilevato che sono già 100.000 quelli da 0 a 5 anni che da metà ottobre sono caduti vittime delle sindromi influenzali”.
La SIMG ricorda che l’eventuale ospedalizzazione ha un costo compreso fra 400 e 600 euro per il Servizio Sanitario Nazionale. Il costo di un vaccino antinfluenzale comprato privatamente in farmacia oscilla tra i 10 e i 20 euro. E in Europa circa il 10% delle assenze dal lavoro è determinato dall’influenza, con un costo in termini di mancata produttività compreso tra gli 8,4 e i 12,9 miliardi di euro.