Pesticidi, il Parlamento europeo boccia il regolamento della Commissione sulla loro riduzione
Il Parlamento europeo ha respinto ieri la proposta della Commissione sull’uso sostenibile del prodotti fitosanitari, che prevedeva il dimezzamento dell’uso dei pesticidi nella Ue entro il 2030. Pesticide Action Network: “Il Green Deal è morto”
Il Parlamento europeo boccia la riduzione dei pesticidi. In plenaria a Strasburgo, il Parlamento europeo ha di fatto respinto la proposta della Commissione sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, il regolamento che aveva l’obiettivo di dimezzare l’uso dei pesticidi nell’Unione europea entro il 2030. Il testo, proposto dalla Commissione europea nel giugno 2022, puntava a dimezzare l’uso dei prodotti fitosanitari chimici rischiosi per la salute rispetto al periodo 2015-2017. La proposta della Commissione, con alcuni interventi di modifica fatti dai deputati, è stata respinta ieri con 299 voti contrari, 207 favorevoli e 121 astensioni.
“Con questo voto il Parlamento ha di fatto respinto la proposta della Commissione e ha chiuso la prima lettura – informa una nota – Il Consiglio deve ancora decidere la propria posizione sulla proposta per determinare se sarà definitivamente respinta o tornerà al Parlamento per una seconda lettura”.
Pesticidi, la proposta della Commissione: ridurre l’uso del 50% entro il 2030
Nell’ambito del Green Deal europeo, il 22 giugno 2022 la Commissione aveva proposto un regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR) come parte di un pacchetto di misure volte a ridurre l’impronta ambientale del sistema alimentare dell’UE. L’obiettivo principale era appunto di ridurre del 50% l’uso e il rischio dei pesticidi chimici entro il 2030, nell’ottica del Green Deal, della tutela della biodiversità e della salute e come parte di un pacchetto di misure volte a ridurre l’impronta ambientale del sistema alimentare dell’UE.
La Commissione proponeva obiettivi giuridicamente vincolanti a livello dell’UE e nazionale per ridurre del 50% l’uso e i rischi dei pesticidi chimici e l’uso dei pesticidi più pericolosi entro il 2030; norme per coltura che individuassero le alternative da utilizzare al posto dei pesticidi chimici; il divieto di uso dei pesticidi nelle aree sensibili quali aree verdi urbane, compresi parchi o giardini pubblici, parchi gioco, scuole, campi ricreativi o sportivi, sentieri pubblici e zone protette nel rispetto delle prescrizioni di Natura 2000.
Pesticidi, le reazioni
Il voto è stato accolto con favore dall’unione sindacale agricola Copa-Cogeca. “Gli agricoltori e le cooperative agricole dell’UE – si legge in una nota – continueranno a migliorare la propria sostenibilità ambientale, ma hanno bisogno di obiettivi realistici e del sostegno necessario, due elementi che mancano completamente nel testo della Commissione”. Concludono gli agricoltori: “Il dialogo strategico voluto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen è ora più cruciale che mai. Le soluzioni possono essere trovate solo attraverso il dialogo con gli agricoltori e le loro cooperative, non imponendo dall’alto obiettivi sconnessi e senza soluzioni!”.
Pesticide Action Network: “Il Green Deal è morto”
Per il Pesticide Action Network (Pan) “il Green Deal è morto: gli eurodeputati hanno votato contro un futuro sano per noi e i nostri figli”.
Il Parlamento europeo ha respinto la proposta della Commissione per “ un’ambiziosa riduzione dei pesticidi in Europa – scrive il Pan – La proposta era urgente ed essenziale per garantire un minimo di protezione dei cittadini e degli ecosistemi dell’UE dalla tossicità dei pesticidi. La mancanza di sostegno rappresenta un grave attacco al Green Deal e all’interesse pubblico. Questo è un giorno triste per la democrazia europea, in vista delle elezioni europee”.
«Migliaia di scienziati e milioni di cittadini hanno chiesto la riduzione dei pesticidi per proteggere la salute e l’ambiente – commenta Martin Dermine, direttore esecutivo di Pan Europe – Non rispondendo a queste richieste, il Parlamento europeo sta inviando un segnale negativo agli elettori sulla sua capacità di affrontare le principali questioni sociali. È evidente che l’agrilobby ha preso il controllo della nostra Casa della Democrazia».
Il network punta il dito contro gli agricoltori e le loro pressioni. “Il voto – si legge in una nota – segue una lunga campagna di disinformazione e lobbying da parte dell’industria agrochimica e del grande sindacato agricolo COPA Cogeca, che hanno attaccato la proposta SUR, così come il Green Deal complessivo. Ciò ha portato molti eurodeputati a riecheggiare narrazioni infondate, invece di difendere la scienza e l’interesse pubblico”.