Dipendenze, rapporto Oised: un euro speso per l’assistenza ne fa risparmiare quattro (Foto Pixabay)

Dipendenze, rapporto Oised: un euro speso per l’assistenza ne fa risparmiare quattro

Presentato oggi il primo rapporto su Impatto sociosanitario ed economico delle dipendenze in Italia dell’Osservatorio Oised. Un euro speso per la presa in carica sociosanitaria delle persone che soffrono di dipendenze ne fa risparmiare quattro di spesa complessiva

Un euro speso per la presa in carica sociosanitaria delle persone che soffrono di dipendenze ne fa risparmiare quattro di spesa complessiva. È uno dei dati che vengono dal primo rapporto su “Impatto sociosanitario ed economico delle dipendenze in Italia”, frutto del lavoro dell’Oised – Osservatorio sull’impatto socio-economico delle dipendenze, centro studi dedicato allo sviluppo di analisi a supporto della governance e la sostenibilità del settore per la cura delle dipendenze. Il Centro studi è nato nel 2022 da una iniziativa congiunta del Centro di ricerca C.R.E.A. Sanità (Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità) e di Ce.R.Co (Centro Studi e Ricerche Consumi e Dipendenze).

Le dipendenze da stupefacenti e alcol

La dipendenza da stupefacenti e alcol, spiega l’Osservatorio, genera un costo diretto annuo di assistenza pari a 8,3 miliardi, di cui 7 miliardi per le sostanze stupefacenti (considerando anche i poli-consumatori) e 1,3 miliardi il secondo, senza considerare i costi indiretti e quelli della patologie in parte riconducibili all’abuso di alcol e il valore delle sostanze stupefacenti che viene stimato in circa 15,5 miliardi. L’impatto economico complessivo è di 22,5 miliardi, pari all’1% del PIL italiano.

Afferma l’Osservatorio: “Servono azioni sugli standard organizzativi, sulla presa in carico precoce degli utenti, sulla continuità del trattamento attraverso un potenziamento dell’aderenza allo stesso potenziando anche la sfera psicosociale, e per farlo sono necessarie ulteriori risorse, che però, in base all’analisi contenuta nel Rapporto, generano complessivamente risparmi per la Società”.

La spesa complessiva per l’assistenza, spiega Oised, sfiora i 2,3 miliardi di euro, di cui oltre 1,5 miliardi per la presa in carico nei Ser.D (Servizi per le dipendenze), in aumento nel post pandemia del +6% rispetto al 2019.

Le azioni socioassistenziali rappresentano però un investimento, con risparmi che “per ogni euro investito in termini di presa in carico socio-sanitaria (farmaci, incremento visite etc.), sarebbero pari ad almeno 4 euro. Stesso discorso – prosegue l’Osservatorio – per i risparmi ottenibili con gli effetti di una riduzione del ricorso alla detenzione a favore di pene alternative alla stessa, quali inserimenti in strutture riabilitative, che consentirebbero un risparmio annuo di € 59 milioni per ogni punto percentuale di riduzione dei casi ‘a rischio’”.

Dipendenze, il fenomeno

Di quale fenomeno stiamo parlando?

Sono oltre 250 mila gli utenti in carico ai servizi per le dipendenze: 65,9% tossicodipendenti, 24,6% alcolisti, 6% con dipendenza da gioco d’azzardo, 3% da tabagismo e 1,3% con altre dipendenze (internet, social, sex addiction ecc.).

Nella dipendenza da stupefacenti prevalgono gli uomini (86% dell’utenza), italiani (92,6%) e si tratta di un’utenza “giovane”: circa il 60% si concentra nella fascia d’età 35-54 anni, il 18,5% in quella 25-34 anni ed il 16,9% in quella 55-64 anni. Anche tra gli alcolisti prevalgono gli uomini: il rapporto maschi/femmine è di 3,7, oltre il 70% degli utenti trattati hanno un’età compresa tra 30 e 59 anni; un terzo della casistica totale trattata si concentra nella fascia d’età 50-59 anni; i giovani al di sotto dei 30 anni rappresentano il 7,5 per cento.

Nella popolazione carceraria, i detenuti per reati connessi agli artt. 73 e 74 del Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti (spaccio di sostanze stupefacenti) rappresentano il 31,8% della popolazione carceraria. I detenuti tossicodipendenti (al 31/12/2022) sono 16.845, in aumento rispetto al 2015 del 25,1% (13.465 detenuti) e in riduzione rispetto al 2019 del -0,5% (16.934 detenuti). Il 32,9% dei detenuti è straniero (5.548 detenuti), dato in aumento rispetto al 2015 del +37,5% (4.034 detenuti) ed in riduzione rispetto al 2019 del -4,4 per cento.

In Italia sono attivi 570 servizi pubblici per le dipendenze (SerD), articolati in 612 sedi. Nel periodo s015-2022, il numero di SerD in rapporto alla popolazione si è ridotto del 11,2% ogni 100.000 abitanti. E si registra, rispetto al periodo pre-pandemia, anche una riduzione del personale dedicato all’assistenza.


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