Vaccinazione anti papilloma virus a studenti, avvertimento formale del Garante Privacy alla Regione Puglia (Foto Pixabay)

Il trattamento dei dati relativi alla salute è lecito solo in presenza di una legge dello Stato. Solo una legge nazionale può dunque prevedere l’acquisizione di documentazione sanitaria da parte delle scuole e l’onere per le famiglie di portare questi certificati. Il Garante Privacy ha inviato un avvertimento formale alla Regione Puglia che nei mesi scorsi ha varato una legge regionale volta a promuovere  la vaccinazione anti HPV (anti papilloma virus) fra gli adolescenti e i giovani. 

“Violano la normativa privacy i trattamenti di dati personali previsti dalla legge regionale pugliese che introduce l’obbligo per gli studenti di scuole medie, superiori ed università, di presentare una certificazione in materia di vaccinazione al Papilloma virus (HPV) per potersi iscrivere ai relativi corsi di istruzione” : questo l’avvertimento inviato nei giorni scorsi dal Garante Privacy alla Puglia.

L’avvertimento del Garante Privacy alla Puglia

Come informa una nota, il Garante evidenzia che, qualora la Corte Costituzionale dichiarasse l’illegittimità della legge regionale pugliese, impugnata dal Governo, i trattamenti posti in essere dalla Regione non sarebbero conformi alla disciplina in materia di protezione dei dati personali, perché privi di una idonea base giuridica. Alla stessa conclusione si giungerebbe, argomenta l’Autorità, anche a prescindere da una eventuale pronuncia di illegittimità, poiché i trattamenti di dati non sarebbero comunque conformi ai principi di necessità e proporzionalità previsti dal Regolamento Ue (Gdpr).

Il Garante ricorda inoltre che “il trattamento dei dati relativi alla salute è lecito solo in presenza di una legge dello Stato. Solo una norma uniforme a livello nazionale – peraltro per un vaccino non obbligatorio ai fini dell’iscrizione a scuola – può infatti prevedere l’acquisizione di documentazione sanitaria da parte delle autorità scolastiche così come l’onere da parte di studenti e famiglie di produrre tale documentazione”.

L’avvertimento adottato nei confronti della Puglia è stato comunicato al Presidente del Consiglio dei ministri e alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e inviato alla Gazzetta ufficiale per la pubblicazione.

Obbligo di vaccinazione anti HPV?

Lo scorso maggio il Garante Privacy aveva avviato un’istruttoria verso la Puglia.

Il Consiglio regionale aveva infatti approvato la proposta di legge “Misure per l’aumento della copertura della vaccinazione anti Papilloma virus umano (HPV) e la prevenzione delle infezioni da virus respiratorio sinciziale nel neonato (VRS – bronchiolite)“.

La legge contiene misure per aumentare la copertura della vaccinazione anti Papilloma virus umano (HPV) e la prevenzione delle infezioni da Virus respiratorio sinciziale nel neonato (VRS – bronchiolite). La misura prevede che “l’iscrizione ai percorsi d’istruzione previsti nella fascia d’età 11-25 anni, compreso quello universitario, è subordinata alla presentazione di documentazione, già in possesso degli interessati, in grado di certificare l’avvenuta vaccinazione anti-HPV, ovvero un certificato rilasciato dai centri vaccinali delle ASL di riferimento, attestante la somministrazione, l’avvio del programma di somministrazione oppure il rifiuto alla somministrazione del vaccino”.


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