Via il superticket in sanità, Cittadinanzattiva: “Ora si riducano le disuguaglianze”
Via al superticket in sanità a partire dal 1° settembre 2020. Il ministro Speranza: sarà misura permanente. Cittadinanzattiva: il passo successivo è ridurre le disuguaglianze
Via il superticket in sanità a partire dall’anno prossimo. «Finalmente realtà una norma richiesta da tempo. Ora si lavori per ridurre le disuguaglianze». Così Cittadinanzattiva di fronte alla misura prevista dal Governo, quella di eliminare il superticket da 10 euro. Questa voce sarà cancellata dalla ricevuta fiscale a partire dal 1° settembre 2020 e sarà «permanente», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza.
A proposito di manovra e #Superticket https://t.co/oVRBpPySD6
— Roberto Speranza (@robersperanza) October 16, 2019
Superticket addio
«Significa che è più facile curarsi – ha detto Speranza – Parte dal 1° settembre e sarà permanente».
La misura, ha detto il ministro, scatterà dal 2020 per «organizzare la macchina» ma sarà appunto duratura. E fra le altre misure previste in Sanità, «mettiamo 2 miliardi in più sul fondo sanitario nazionale e 2 miliardi sull’edilizia sanitaria».
L’abolizione del superticket è apprezzata da Cittadinanzattiva, che chiedeva da tempo questo passaggio.
«Aver deciso di eliminare il superticket è un passaggio assolutamente importante che richiedevamo ed aspettavamo da anni – ha detto Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva – Una tassa tanto assurda da avere allo stesso tempo effetti pesanti sui cittadini e benefici quasi inesistenti per le casse pubbliche».
Equo accesso alla sanità
Ora il prossimo intervento è quello di ridurre le disuguaglianze nell’accesso alla sanità, che non è affatto alla portata di tutti, e non solo per una questione di costi da affrontare.
«Bisogna far di tutto – ha continuato Gaudioso – per garantire un accesso equo ed uniforme al servizio sanitario nazionale, questo è un primo passo che va nella giusta direzione. Il passo successivo sarà legare l’annunciato aumento delle risorse finanziarie, di cui pure siamo molto soddisfatti, ad indicatori che abbiano al centro i diritti dei cittadini. Dobbiamo garantire che le risorse non vengano sprecate e che siano usate per far sì che le grandi disuguaglianze che ci sono in questo Paese vengano ridotte in modo misurabile».
Un altro passaggio di rilievo è quello delle risorse per la disabilità, ha concluso Gaudioso: «Attendiamo di vedere il merito dei provvedimenti ma anche questo è un passaggio importante per un paese che deve avere cittadini con la stessa possibilità di esigere i propri diritti e di esercitare i propri doveri indipendentemente dal codice di avviamento postale di residenza o dalle proprie condizioni di salute».
I problemi della sanità
Sulla sanità italiana pesano liste di attesa e costi a carico dei pazienti, nonché forti differenze su base regionali nell’accesso ai servizi.
L’accesso alle cure e alle prestazioni sanitarie è il problema più segnalato dai cittadini secondo il Pit Salute di Cittadinanzattiva presentato a dicembre 2018. Fotografa una sanità niente affatto a portata di mano, se nel 2017 quasi quattro segnalazioni su dieci ricevute da Cittadinanzattiva (il 37,3%, in aumento del 6% rispetto al 2016) hanno riguardato la difficoltà di accesso ai servizi sanitari. Al secondo posto nelle lamentele dei cittadini si è piazzato proprio il costo dei ticket per esami diagnostici e visite specialistiche, arrivato al 30,9% di segnalazioni.