Acqua in bottiglia, gli italiani ne bevono oltre 200 litri l’anno (foto pixabay)

L’Italia è seconda al mondo per consumo di acqua in bottiglia. Ogni italiano beve in media 208 litri di acqua in bottiglia in un anno. Siamo primi in Europa, dove la media è di 106 litri, e secondi al mondo dopo il Messico (244 litri). L’acqua del rubinetto è buona ma il 62% delle famiglie (dato Censis) preferisce l’acqua in bottiglia, spendendo circa 240 euro l’anno. Tutta quest’acqua in bottiglia che compriamo e consumiamo fa usare 30 milioni di bottiglie di plastica e 7 milioni di vetro al giorno. Così ogni anno in Italia diventano rifiuti 13,5 miliardi di bottiglie.

Sono alcuni dei dati snocciolati oggi da Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, nell’ambito del Festival dell’Acqua in corso a Torino.

«Molto è stato fatto in questi anni dagli operatori del servizio idrico –dice il vicepresidente di Utilitalia, Alessandro Russo – per informare i cittadini e sensibilizzarli sul tema. Ma è evidente che c’è ancora tanta strada da percorrere per accrescere la ‘reputazione’ dell’acqua del rubinetto».

Acqua del rubinetto vs acqua in bottiglia

«Dietro l’acqua che esce dal rubinetto -dice il vicepresidente Utilitalia – c’è un lungo lavoro che parte con la captazione e prosegue con la potabilizzazione, il trasporto, la distribuzione, la fognatura e la depurazione, per restituirla all’ambiente pronta per rientrare in circolo. Un esempio virtuoso di economia circolare, con migliaia di controlli di qualità giornalieri e una filiera che occupa oltre 100mila persone per garantire ai cittadini un’acqua sicura, ecologica ed economica».

Gran parte degli italiani offre una valutazione positiva dell’acqua del rubinetto ma meno della metà conosce il proprio gestore. In effetti sono poche anche le posizioni “estreme”, quelle dei convinti sostenitori dell’acqua di rubinetto – in maggioranza donne, giovanissimi e over 65 anni – e quelle dei convinti “detrattori”.

In occasione del Festival è stata presentata una ricerca condotta dalla società Interceptor su un campione rappresentativo di 8.600 intervistati. Emerge che, a fronte di un 47% che dichiara di bere acqua di rete, ben l’80% consuma acqua in bottiglia: il 52% sempre e il 28% occasionalmente. In generale, l’acqua in bottiglia viene valutata più qualificata e affidabile di quella del rubinetto ma solo il 14% si informa sulla qualità e le analisi dell’acqua del rubinetto attraverso la fattura, le pubblicazioni del comune o il sito web del gestore.

L’86% del campione, spiega ancora Utilitalia, restituisce una valutazione positiva dell’acqua di rete, anche se solo il 42% conosce l’identità del proprio gestore. Per il 75% degli intervistati, nel prossimo futuro saranno necessari ulteriori controlli sull’acqua del rubinetto, con un 35% che si dichiara disposto a pagare di più in fattura per avere la certezza di un’acqua ancora più sicura di quella attuale. Polarizzando infine le risposte fra convinti sostenitori e convinti detrattori dell’acqua del rubinetto, i primi si attestano al 15% contro il 7% dei secondi: i sostenitori vivono in prevalenza al Nord-Est e al Centro, e nella maggior parte dei casi si tratta di donne, giovanissimi e adulti oltre i 65 anni di età.

 

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Acqua & gli italiani, i problemi

 

L’acqua e gli italiani

I dati sull’elevato consumo di acqua in bottiglia non rappresentano una novità. In Italia sono tante le questioni legate all’acqua, dalle differenze negli importi delle bollette all’alto consumo di acqua in bottiglia.

La dispersione di rete è alta e gli italiani hanno una scarsa percezione di quanta acqua si consumi ogni giorno – tantissima, oltre 240 litri a persona per le esigenze quotidiane contro una media europea di 120 litri. Sono temi al centro di un recente dossier di Cittadinanzattiva, che denuncia anche un problema di scarsa fiducia dei cittadini nei confronti dell’acqua di rubinetto. I dati sul consumo sono abbastanza allineati a quelli diffusi oggi, con un consumo annuale di circa 220 litri a persona di acqua minerale in bottiglia. Nell’indagine fatta da Cittadinanzattiva, il 46,4% degli intervistati dichiara di consumare prevalentemente acqua di rubinetto e dà una buona valutazione dell’acqua che beve. Il 43,7% consuma invece acqua imbottigliata (il 62% in plastica) e lo fa prevalentemente perché non gradisce il sapore di quella di rubinetto o non si fida dei controlli sulla potabilità.


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