Antitrust: oltre la metà delle famiglie ha eroso i risparmi a causa dell’aumento dei prezzi

Antitrust: oltre la metà delle famiglie ha eroso i risparmi a causa dell’aumento dei prezzi (foto Pixabay)

“Nell’attuale contesto socio-economico l’applicazione attenta ed efficace delle norme che tutelano gli interessi dei consumatori rappresenta una salvaguardia irrinunciabile per la stessa coesione sociale”: così il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, durante il discorso di presentazione dell’attività 2022 dell’Autorità.

Rustichelli ha analizzato, quindi, il contesto in cui l’Autorità si è trovata a operare, caratterizzato da “molteplici tensioni globali“, “incertezze in merito alla futura evoluzione degli scenari geopolitici, all’andamento delle dinamiche inflative, alle prospettive di crescita e alla stabilizzazione delle nuove catene globali del valore”.

Relazione Antitrust: l’inflazione e l’impatto sul cittadino-consumatore

“Nel 2022 – ha spiegato – il prodotto interno lordo dell’Italia ha recuperato pienamente i livelli pre- pandemici, ma gli squilibri tra domanda e offerta di materie prime – e, in particolare, di quelle energetiche – hanno contribuito ad alimentare una dinamica inflattiva progressivamente crescente, anche se gli interventi politica monetaria consentono di intravedere i primi segnali di normalizzazione.

“Le tensioni inflattive impongono, quindi, che l’attenzione della politica economica continui a essere rivolta anche alla figura del consumatore. Ed in questo contesto – analizza Rustichelli – la tutela del suo benessere assume una dimensione non solo individuale, e non solo economica, ma anche collettiva e sociale, soprattutto quando aumentano le disuguaglianze e si ampliano le fasce di povertà nella popolazione”.

“L’inflazione – ha proseguito – grava più sulle famiglie che hanno una minore capacità di spesa; come ripetono spesso gli economisti è la “tassa più odiosa”: colpisce i bisognosi più dei ricchi, riduce il valore dei risparmi e pesa particolarmente sui lavoratori a reddito fisso. Infatti, per il 20% delle famiglie meno abbienti, l’inflazione effettiva arriva a essere quasi il doppio di quella delle famiglie più ricche”.

 

Foto Pixabay

 

Rustichelli ha sottolineato che l’inflazione pesa anche sul mondo delle imprese – soprattutto su quelle di piccole dimensioni – per le quali ha comportato generalmente una riduzione dei margini di profitto. Allo stesso tempo, però, le imprese attive in alcuni settori dell’economia non solo non hanno sofferto, ma “hanno addirittura beneficiato dell’attuale congiuntura macroeconomica, incrementando significativamente i livelli di profitto“.

Nel settore dell’energia, ad esempio, “sono aumentati i prezzi per gli utenti finali e, al tempo stesso, sono cresciuti i margini realizzati dalle grandi società verticalmente integrate nelle fasi a monte della filiera”. Anche nel settore bancario, “la marginalità delle prime dieci banche italiane è aumentata di circa il 20% rispetto al 2021, raggiungendo i 29 miliardi di euro. Al forte aumento dei tassi praticati a famiglie e imprese per i prestiti bancari, infatti, non è seguito un corrispondente aumento dei tassi di interesse riconosciuti ai depositanti”.

“La stessa presidente della BCE, Christine Lagarde, ha evidenziato l’esigenza di un dialogo tra banche e clientela che porti a una maggiore remunerazione dei depositi e dei risparmi – ha affermato Rustichelli. – Ciò si rende particolarmente necessario anche alla luce del fatto che, nel corso del 2022, oltre la metà delle famiglie (55,5%) ha eroso i propri risparmi a causa dell’aumento generale dei prezzi”.

In questo contesto, quindi, l’Autorità “ha modulato le proprie attività con l’obiettivo prioritario di tutelare i consumatori finali da condotte potenzialmente scorrette, aggressive o abusive che possono incidere sul potere d’acquisto delle famiglie”.

A tal proposito Rustichelli ha citato “le istruttorie e l’indagine conoscitiva avviate nel settore della distribuzione dei carburanti, i procedimenti di tutela del consumatore relativi alle modifiche dei contratti per la fornitura di energia, l’attività di monitoraggio sulle imprese soggette al prelievo sui sovra-profitti“.


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