#BastaVaschette, Marevivo lancia campagna contro la plastica monouso per frutta e verdura (Immagine concessa alla campagna dalla Galleria Borghese, fonte www.marevivo.it)

Non servono gli imballaggi in plastica per comprare frutta e verdura. Contro l’inquinamento da plastica  Marevivo ha lanciato la campagna #BastaVaschette per dire no agli imballaggi di plastica monouso, a partire da quelli usati per frutta e verdura. Marevivo fa una richiesta semplice: una legge che vieti l’utilizzo di confezioni in plastica monouso per frutta e verdura. In Francia ad esempio l’utilizzo di imballaggi in plastica è già vietato per una trentina di prodotti ortofrutticoli freschi con confezione che non supera 1,5 kg.

#BastaVaschette contro la plastica monouso

Ogni anno in Italia, ricorda Marevivo nella campagna lanciata insieme a Zero Waste Italy, vengono usate più di 1,2 miliardi di vaschette in plastica per vendere ortofrutta e si stima che nei prossimi anni aumenteranno addirittura del 35%. L’invito è quello di scegliere frutta e verdura sfusi, che hanno già un involucro protettivo naturale.

L’immagine della campagna, su gentile concessione della Galleria Borghese, è il capolavoro Giovane con canestra di frutta di Caravaggio, laddove la frutta è confezionata in brutte vaschette di plastica che inquinano la bellezza dell’immagine.

#BastaVaschette richiama dunque a un’azione semplice che limiti l’uso di plastica monouso – qual è infatti la ragione di un packaging di questo tipo per l’ortofrutta? – e invita i consumatori alla scelta di prodotti sfusi.

#BastaVaschette per acquisti consapevoli

“La campagna #BastaVaschette – si legge sul sito di Marevivo – nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica, invitando i consumatori all’introduzione di abitudini di acquisto consapevoli che possano andare nella direzione di una vera e propria economia circolare. L’obiettivo è ridurre l’utilizzo di queste confezioni, molto spesso non riciclabili, dannose non solo per l’impatto ambientale dato dalla produzione e dallo smaltimento dei materiali di imballaggio – che spesso finiscono in mare dove rimangono per sempre, sminuzzandosi e rappresentando una minaccia per gli animali che lo abitano – ma anche e soprattutto per il fatto che può contaminare gli alimenti, rilasciando sostanze dannose per la salute dell’uomo”.

L’iniziativa è in linea con la proposta di regolamento della Commissione europea, che intende limitare il ricorso agli imballaggi in plastica monouso, promuovendone il riuso e il riciclo, e con l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2023 dell’etichettatura ambientale, che impone l’obbligo di comunicare ai consumatori la destinazione finale di una confezione e i materiali di cui è composta.

Emergenza plastica

La plastica è ormai emergenza planetaria, con consumi enormi e quantità infinite di materiali plastici che inquinano mare e oceano. Attualmente, ricorda ancora Marevivo, gli imballaggi sono tra i principali prodotti a impiegare materiali vergini: il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzati in tutta l’Unione europea sono destinati esclusivamente all’imballaggio.

«Non c’è più tempo: se non si agisce in fretta, entro il 2030 l’UE vedrebbe un ulteriore aumento del 19% dei rifiuti provenienti da imballaggi e, in particolare, del 46% dei rifiuti provenienti da imballaggi di plastica – spiega ancora Marevivo – È necessario che la riduzione parta da ognuno di noi e dalle nostre scelte: ogni cittadino europeo genera infatti quasi 180 kg di rifiuti di imballaggio l’anno, circa mezzo chilo al giorno, e scegliere di acquistare prodotti sfusi ridurrebbe dell’80% l’utilizzo della plastica per questa categoria di prodotti».

Federazione Gomma Plastica non ci sta

Contro la campagna pubblicitaria si è espressa invece Unionplast, la Federazione Gomma Plastica.

“La campagna in questione – si legge in una nota – include espressioni gravemente lesive con riguardo al settore che la scrivente Federazione rappresenta, quali quella secondo cui i contenitori monouso in plastica “possono contaminare gli alimenti rilasciando sostanze dannose”, destituita di ogni fondamento scientifico e del tutto ingannevole, e l’affermazione secondo cui i contenitori in questione “soffocano il mare e l’ambiente”. La Federazione Gomma Plastica – Unionplast, dunque, ha provveduto a diffidare le associazioni autrici di tale campagna a rimuovere ogni riferimento ad essa e, qualora fosse necessario, procederà a tutelare gli interessi del proprio settore produttivo di riferimento in sede giudiziale”.


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