Casa, Istat: prezzi ancora in calo (-1,2%), e dal 2010 il crollo è del 15%
Il mattone è in ripresa? A guardare i prezzi delle case non si direbbe: secondo le stime preliminari dell’Istat, nel primo trimestre del 2016 l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie diminuisce dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,2% nei confronti dello stesso periodo del 2015 (era -1,7% nel trimestre precedente). Ma negli ultimi 5 anni, ovvero dal 2010, i prezzi sono crollati del 15%. La persistenza dei cali dei prezzi determina un tasso di variazione acquisito negativo per il 2016, pari a -1%.
I dati riguardano le abitazioni nuove (-0,7% rispetto al primo trimestre 2015), quelle esistenti (-1,4%), le case acquistate dalle famiglie per essere occupate direttamente, e “il mattone” come forma di investimento. Sull’indice calcolato, però, le abitazioni nuove “pesano” meno, ossia circa un quinto rispetto alle abitazioni esistenti.
Al tempo stesso, i dati dell’Agenzia delle Entrate (Osservatorio del Mercato Immobiliare) sottolineano una tendenza opposta per quanto riguarda il volume di abitazioni scambiate: nel primo trimestre del 2016, la compravendita di case ha registrato un aumento importante (20,6%). Per questo, l’Istat parla di “vischiosità” dei prezzi, che tardano a crescere in accordo con la crescita della domanda, e sono anzi diminuiti.
Ma cosa accade nel secondo trimestre nelle città metropolitane? Secondo la rilevazione di Casa.it, a livello generale i prezzi sono sostanzialmente stabili rispetto ai tre mesi precedenti, con alcune eccezioni.
“Nel secondo trimestre dell’anno – afferma Alessandro Ghisolfi, responsabile del centro Studi di Casa.it – la variazione dei prezzi di vendita nelle grandi città resta negativa ma di molto poco (-0,3%), mentre la variazione tendenziale annua rispetto ai primi 6 mesi del 2015 denota un rallentamento della discesa ancora vicino ai 2 punti percentuali (-1,6%). In questi ultimi 3 mesi si registrano prezzi sostanzialmente stabili in tutte le grandi città, con alcune eccezioni in termini positivi come Bologna (+0,6%) e Firenze (+0,3%). I cali maggiori sono al Sud e particolarmente a Napoli (-0,8%) e Palermo (-1,0%). Sulla base delle tendenze registrate in questo primo semestre 2016, la stima più prudente prevede per fine 2016 prezzi ancora in discesa ma non al di sotto dei 2 punti percentuali.”
Per quanto riguarda i prezzi di vendita, tra le città metropolitane la più cara è Milano (3.880 €/ mq), seguita da Roma (3.580 €/ mq ), Firenze (3.350 €/ mq), Bologna (3.120 €/ mq), Genova ( 2.950 €/ mq), Napoli (2.630 €/ mq), Torino (2.340 €/ mq) e Palermo (1.950 €/ mq).