A Roma si fanno poche multe: nel 2016 si è passati dai 2 milioni e 538mila dell’anno precedente ad appena un milione e 944mila. Una flessione di 594.000 contravvenzioni che fa piangere il piatto dei forzieri comunali.  Ecco quindi che rispunta la soluzione più volte menzionata e (per fortuna) fino ad ora mai attuata: il bonus multe per i vigili urbani che staccano più verbali agli automobilisti indisciplinati. Il primo ad avanzare questa proposta è stato il sindaco Ignazio Marino, poi con il commissario Francesco Paolo Tronca l’ipotesi fu messa da parte e adesso rispunta nuovamente sotto la giunta 5stelle. Nella sostanza, si tratta di una sorta di salario accessorio che spetta ai vigili in base alle loro prestazioni.

La novità, che dovrebbe servire a “misurare” la qualità delle prestazioni dei vigili urbani, non convince le associazioni dei consumatori. La prima a intervenire sull’argomento è stata Konsumer Italia che si è detta categoricamente contraria all’introduzione del bonus. “Più multe fai e più guadagni? Ma stiamo scherzando?”, commenta indignato il presidente di Konsumer Italia, Fabrizio Premuti, “Possibile che nessuno trovi mai una via diversa alla soluzione dei problemi che non sia scaricare il malfunzionamento della pubblica amministrazione sulle spalle dei cittadini?”.

Sanzionare il cittadino che commette un’infrazione stradale dovrebbe essere un momento di educazione e formazione che aumenta e rafforza la prevenzione, un atto istituzionale per il quale una comunità si dota dei corpi di polizia locale e non un costante trabocchetto rafforzato da incivili incentivi”, dicono dall’associazione. “Non possono essere certo i consumatori a compensare i tagli sugli stipendi dei vigili”.


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