CrowdStrike, Garante Privacy avvia accertamenti sugli effetti del cyber caos
Partono gli accertamenti del Garante Privacy sugli effetti del blocco informatico che venerdì 19 luglio ha mandato in tilt i servizi di mezzo mondo. L’evento è collegato al malfunzionamento del software di sicurezza di CrowdStrike
Partono gli accertamenti del Garante Privacy sugli effetti del blocco informatico che venerdì 19 luglio ha mandato in tilt i servizi tecnologici, informatici e di telecomunicazioni di mezzo mondo.
Il Garante per la protezione dei dati personali, informa una nota, “sulla base delle notifiche di data breach ricevute, ha avviato accertamenti sulle conseguenze che il recente blackout dei sistemi informatici potrebbe aver prodotto sui dati personali degli utenti, in particolare nell’utilizzo dei servizi pubblici”.
Il Garante ricorda che “l’evento è derivato da un malfunzionamento del software di sicurezza CrowdStrike che nei giorni scorsi ha bloccato l’operatività di numerosi servizi online”.
L’Autorità si riserva ulteriori interventi in caso di violazioni che possano riguardare gli utenti italiani.
Il cyber caos mondiale
Il cyber caos è stato infatti mondiale e, lo scorso venerdì, ha messo in ginocchio banche, compagnie aeree, telecomunicazioni, finanza e organi di informazioni, colpiti da un’interruzione globale dei servizi sulle workstation Microsoft con ripercussioni sull’attività di aeroporti, trasporto ferroviario e mass media. Il blocco è stato imputato a un errore del nell’aggiornamento del software di cybersicurezza di CrowdStrike usato da molte aziende.
L’azienda nei giorni scorsi ha diramato una panoramica tecnica sugli eventi accaduti, rassicurando che non si è trattato di un attacco informatico.
Il 19 luglio CrowdStrike ha rilasciato un aggiornamento software del contenuto di Falcon per gli host Windows. “Gli aggiornamenti della configurazione del sensore sono una parte continua dei meccanismi di protezione della piattaforma Falcon – si legge nella nota – Questo aggiornamento della configurazione ha attivato un errore logico che ha causato un crash del sistema e una schermata blu (BSOD) sui sistemi interessati”. Il problema, rassicura ancora CrowdStrike, “non è il risultato e non è correlato a un attacco informatico”.