Digitalizzazione, l’Italia migliora ma oltre la metà dei cittadini non ha competenze digitali di base (foto: pexels-pixabay)

L’Italia fa progressi nella digitalizzazione. Non sono però sufficienti a collocarla nella media europea, se si considera che l’Italia si pone ancora qualche posizione sotto. L’indice di digitalizzazione dell’economia e della società DESI 2022 colloca l’Italia al 18° posto su 27 Stati membri Ue.

A oggi la digitalizzazione nella Ue non è omogenea ma la maggior parte degli Stati membri che cinque anni fa registravano un livello più basso di digitalizzazione sta avanzando a un ritmo più veloce degli altri, il che segnala una convergenza complessiva del digitale nell’UE. Questo il quadro di riferimento del DESI 2022. Il piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia ammonta a 191,5 miliardi di euro e il 25,1 % di tale importo (ossia 48 miliardi) è destinato alla transizione digitale.

Migliorare la posizione dell’Italia è importante perché, riconosce il focus DESI 2022 dedicato alla situazione italiana, si tratta della terza economia della Ue per dimensione e dunque «i progressi che essa compirà nei prossimi anni nella trasformazione digitale saranno cruciali per consentire all’intera UE di conseguire gli obiettivi del decennio digitale per il 2030».

Italia DESI 2022

Digitalizzazione, Italia fra progressi e ritardi

«L’Italia sta guadagnando terreno e, se si considerano i progressi del suo punteggio DESI negli ultimi cinque anni, sta avanzando a ritmi molto sostenuti – scrive la Commissione europea – Negli ultimi anni le questioni digitali hanno acquisito attenzione politica, in particolare grazie all’istituzione di un ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, all’adozione di varie strategie chiave e al varo di molte misure strategiche. Ciò premesso, la trasformazione digitale sconta ancora varie carenze cui è necessario porre rimedio».

“Oltre la metà dei cittadini non ha competenze digitali di base”

Non sono carenze da poco, se si considera il divario nelle competenze digitali di base che di fatto spaccano a metà la popolazione e la carenza di lavoratori specializzati in tlc, che non è destinata a rientrare a breve – come dicono indirettamente le iscrizioni, insufficienti, ai corsi di laurea specializzati.

«Dagli indicatori di quest’anno emerge che l’Italia sta colmando il divario rispetto all’Unione europea in fatto di competenze digitali di base; ancor oggi però oltre la metà dei cittadini italiani non dispone neppure di competenze digitali di base», evidenzia il focus DESI 2022 sull’Italia.

La percentuale di specialisti digitali è inferiore alla media europea e le prospettive per il futuro si scontrano la bassa iscrizione ai corsi di laurea il tlc. «Se si desidera che l’UE consegua l’obiettivo del decennio digitale in termini di competenze digitali di base e specialisti TIC, è assolutamente necessario un deciso cambio di passo nella preparazione dell’Italia in materia di competenze digitali».

In tema di connettività, ci sono progressi nella diffusione dei servizi a banda larga e di realizzazione della rete ma rimangono carenze nella copertura delle reti ad altissima capacità (compresa la fibra fino alla sede dell’utente), che è ancora molto indietro rispetto alla media UE, nonché rispetto all’obiettivo del decennio digitale di una copertura universale entro il 2030.

«L’Italia sta compiendo progressi nell’offerta di servizi pubblici digitali, riducendo così le distanze rispetto alla media UE. È necessario proseguire negli sforzi già intrapresi per consentire all’Italia di realizzare l’obiettivo del decennio digitale relativo alla disponibilità online del 100 % dei servizi pubblici principali per le imprese e i cittadini dell’Unione, e di rendere pienamente operativi i fascicoli sanitari elettronici. Benché solo il 40 % degli utenti di internet italiani faccia ricorso ai servizi pubblici digitali (rispetto a una media UE del 65 %), tale indicatore ha registrato una crescita considerevole negli ultimi due anni (con un aumento di 10 punti percentuali tra il 2020 e il 2022)».


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Sabrina Bergamini
Sabrina Bergamini
Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.

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