Gli elettori europei si faranno condizionare dalla travagliata vicenda della Brexit? Alla vigilia delle elezioni europee 2019 Gallup International, di cui Doxa è rappresentante per l’Italia, descrive l’atteggiamento dei cittadini del Vecchio Continente nei confronti dell’Unione europea. E le sorprese non mancano. Se da un lato gli elettori continentali provano ancora un notevole senso di appartenenza all’Europa unita (il 71% si sente cittadino dell’UE, dato che scende però al 42% in UK), dall’altro sono divisi sulla possibilità che le imminenti elezioni per il Parlamento Europeo possano portare effettivi cambiamenti positivi per il futuro dell’Unione(49% ottimisti).
Le aspettative positive aumentano fino a sei su dieci tra coloro che si identificano come cittadini dell’UE mentre prevalgono le aspettative negative (65%) tra coloro che si sentono più lontani dall’Unione.

La maggioranza del blocco UE originario (gli Stati membri dell’Europa occidentale e settentrionale) non si aspetta alcun cambiamento positivo dopo le elezioni europee, mentre una maggioranza nell’Europa meridionale e i nuovi Stati membri dell’UE sono più ottimisti riguardo all’esito.

All’interno dell’UE, gli elettori di sinistra sono divisi (48% di ottimisti) sulle aspettative di cambiamento derivanti da queste elezioni, così come gli elettori di centro (50%), mentre più convinti di un esito positivo sono gli elettori di destra(59%), coerentemente anche con la recente crescita dei partiti populisti e sovranisti.

Inoltre il tema “Brexit” incombe sull’intero elettorato europeo, sia continentale che britannico, portando con sé un clima di rimpianto e di divisione che alcuni sperano in qualche modo di far rientrare con negoziati dell’ultima ora. La maggioranza dei cittadini europei ritiene infatti che la Brexit possa avere conseguenze peggiori per l’UE (58%, che aumenta fino al 62% nel Regno Unito) rispetto a quelle per il Regno Unito.

La maggioranza dei cittadini di entrambe le sponde della Manica vorrebbe una maggiore flessibilità da parte dell’UE nei negoziati Brexit nel caso dovesse persistere il rifiuto dell’attuale accordo da parte del parlamento britannico, in modo da raggiungere comunque un punto di equilibrio comune, che consenta rapporti certi e condivisi anche dopo l’eventuale separazione. Inoltre la maggior parte di coloro che vivono nel continente (56%) teme un «effetto domino» post eventuale Brexit, con l’uscita dall’Unione di altri Paesi.

Ma né gli europei continentali né i britannici sono completamente convinti che la Brexit alla fine avverrà davvero: in Europa il 39% pensa che alla fine il Regno Unito rimarrà nell’UE (il 27% in UK con il 29% che su questo esito resta incerto). L’incertezza su questo aspetto potrebbe quindi continuare a dominare la politica nell’UE anche nel prossimo futuro.


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Antonio Longo, direttore responsabile
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I consumatori sono entrati nella vita professionale e militante nel 1998 e nel 2003 ho fondato questa agenzia. Dal 2010 rappresento in Europa i consumatori italiani. Il mio lavoro a Bruxelles si è concentrato soprattutto sui internet, agenda digitale, cybersecurity. Mi appassiona la comunicazione ai cittadini, in politica ed economia. Laureato in Scienze Politiche con Aldo Moro e tesi sul divieto di ricostituzione del partito fascista, ho completato la mia formazione con un Master in Sociologia del mass media. Nel 2017 con altri amici ho fondato Building Europe Srl, per migliorare l'utilizzo dei fondi europei. I miei hobby: la lettura, la musica classica e folk, il cinema. Mi diletto di cucina soprattutto con buoni risotti. Orgogliosamente salentino, cittadino del mondo

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