Il 56% degli europei pensa che la qualità dell’aria si peggiorata nell’arco degli ultimi dieci anni mentre solo il 16% ritiene che sia migliorata. Il 72% ritiene che le autorità pubbliche non stiano facendo abbastanza per promuovere una buona qualità dell’aria. E i più preoccupati dello smog e dell’inquinamento atmosferico sono gli italiani: ben l’81% (a fronte della media europea del 56%) dichiara infatti che la qualità dell’aria è peggiorata nel proprio paese rispetto a dieci anni fa.  Sono i risultati di un Eurobarometro sull’atteggiamento dei cittadini europei sulla qualità dell’aria. Gli italiani sono invece allineati agli europei per quanto riguarda la capacità di affrontare al meglio le sfide dell’inquinamento dell’aria: il 49% ritiene infatti che serva un intervento a livello europeo. Dopo l’intervento europeo, che viene privilegiato, per i cittadini l’inquinamento dell’aria può essere affrontato al meglio a livello nazionale (23% fra gli europei, 18% fra gli italiani) e a livello locale (24% fra gli europei, 28% fra gli italiani).
Interrogati su quali siano gli interventi più efficaci per affrontare i problemi di smog e qualità dell’aria, gli europei indicano la necessità di applicare controlli sull’inquinamento più severi sulle attività di produzione industriale ed energetica (43% vs 45% degli italiani), seguita da quella di fornire incentivi finanziari più consistenti per prodotti a basse emissioni (35% fra gli europei, 33% fra gli italiani) e dalla necessità di dare al pubblico informazioni maggiori sulle conseguenze dell’inquinamento sulla salute e sull’ambiente (35% fra gli europei, 32% fra gli italiani).
Altre azioni indicate sono l’applicazione di controlli più severi sulle emissioni di automobili e camion nuovi e la limitazione del traffico nelle città inquinate, mentre non manca (19% a livello europeo, 21% fra gli italiani) la richiesta di una legislazione più severa sulla qualità dell’aria.
Se proiettati nel futuro, in tutti i 27 Stati membri l’energia rinnovabile è l’opzione energetica più indicata quale priorità per i prossimi 30 anni. Sette europei su dieci ritengono che le fonti rinnovabili debbano rappresentare adesso una priorità; segue, a distanza (28%), l’efficienza energetica. In gran maggioranza (79%) gli europei ritengono inoltre che l’Europa debba proporre misure aggiuntive per affrontare i problemi dello smog e della qualità dell’aria.


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