La Commissione europea ha formulato la sua risposta formale all’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) #StopGlifosato, per la quale lo scorso 6 ottobre era stato presentato oltre un milione di firme. La Commissione ha proposto azioni che potrebbero soddisfare in parte solo sulla prima delle tre richieste, ovvero garantire che la valutazione scientifica dei pesticidi per l’approvazione regolamentare dell’UE si basi unicamente su studi pubblicati che siano commissionati dalle autorità pubbliche competenti e non dall’industria dei pesticidi.

Per quanto riguarda la necessità di fissare obiettivi di riduzione obbligatori per l’uso dei pesticidi al livello dell’UE, in vista di un futuro senza pesticidi e vietare gli erbicidi a base di glifosato, la Commissione di fatto non ha espresso alcun indirizzo.

La Commissione sta cercando di mascherare il suo rifiuto all’iniziativa #StopGlifosato con vaghe proposte di trasparenza, ma fornire l’accesso ai dati sui pesticidi tossici non li renderà di per sé meno pericolosi. Finché la Commissione lascerà i test delle sostanze chimiche nelle mani degli stessi produttori, la fiducia dei cittadini continuerà a diminuire.” commenta Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia.

Secondo l’associazione ambientalista, la proposta della Commissione europea di aumentare la trasparenza dei dati è una risposta parziale e fuorviante rispetto alla richiesta dell’ICE di approvare pesticidi in UE basandosi esclusivamente su studi ufficialmente pubblicati. “Mentre da un lato la Commissione ha riconosciuto che l’UE sta facendo troppo poco per ridurre l’uso di pesticidi, con questa risposta ha semplicemente scaricato la responsabilità sui governi nazionali, respingendo inoltre la richiesta dell’ECI di fissare chiari obiettivi a livello UE per la riduzione dell’uso dei pesticidi”.

Dobbiamo dare la possibilità all’Efsa di condurre studi in casi specifici e se necessario, ma oggi”, ha spiegato il commissario Ue alla salute, Vytenis Andriukaiti, “l’Efsa ha un budget molto limitato di soli 80 milioni di euro l’anno rispetto per esempio ai 5 miliardi di dollari della Food and Drug Administration americana”. Prima di proporre modifiche concrete alla legislazione, ha precisato il commissario, “la Commissione aprirà una consultazione pubblica per discutere le migliori opzioni possibili”.

 

Notizia pubblicata il 13/12/2017 ore 16.49


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