Carrello della spesa vola a più 9,1%, livelli record dal 1987 (fonte foto: pexels-anna-shvets)

Crescono i prezzi del carrello della spesa, che vola a più 9,1% su base annua e si porta a livelli record che non si vedevano dal 1987. Una stangata per le famiglie e una stangata sul cibo, denunciano subito le associazioni dei consumatori che stimano ricadute pesantissime, con quasi mille euro di spese in più l’anno solo per l’alimentazione e il carrello della spesa.

Carrello della spesa, rincari senza fine

Le stime preliminari sull’inflazione diffuse oggi dall’Istat dicono che a luglio 2022 l’inflazione registra un aumento dello 0,4% su base mensile e del 7,9% su base annua (da +8,0% del mese precedente).

Continuano a salire i prezzi del carrello della spesa. Accelerano infatti i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che salgono da +8,2% a +9,1%, e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (che passano da +8,4% a +8,7%).

L’inflazione su base tendenziale rimane elevata pur riducendosi di un decimo di punto percentuale. Ciò si deve ad andamenti contrastanti, dice l’Istat: da un lato rallentano i prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +48,7% di giugno a +42,9%) e rallentano un po’ i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,0% a +4,6%); dall’altra parte, accelerano i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +8,1% a +9,6%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +8,9%), dei Beni non durevoli (da +2,9% a +3,6%), dei Beni durevoli (da +2,8% a +3,3%) e dei Servizi vari (da +1,1% a +1,6%).

«Il rallentamento dei prezzi dei beni energetici che si registra a luglio non frena l’onda lunga delle tensioni inflazionistiche che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici – spiega l’Istat – Infatti, la crescita dei prezzi degli Alimentari lavorati, dei Beni durevoli e non, dei Servizi relativi ai trasporti e dei Servizi vari accelera, spingendo l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi (componente di fondo; +4,1%) e quella al netto dei soli beni energetici (+4,7%) a livelli che non si vedevano, rispettivamente, da giugno e maggio 1996. In questo quadro accelera anche la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che si porta a +9,1%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984».

Carrello della spesa e stangata sul cibo

L’Unione Nazionale Consumatori denuncia la stangata sul cibo, stimata in 769 euro in più l’anno per una famiglia con due figli e in 919 euro per le famiglie numerose. Dice il presidente dell’associazione Massimiliano Dona: «Il calo dell’inflazione annua è solo un miraggio destinato presto a svanire, dovuto al fatto che proprio a luglio dello scorso anno i prezzi avevano iniziato la loro corsa impazzita, passando dal +1,3% tendenziale di giugno 2021 a +1,9%. E’ una catastrofe, invece, il rincaro dei prodotti alimentari e del carrello della spesa».

L’inflazione al 7,9% significa, per una coppia con due figli, una stangata in termini di aumento del costo della vita, pari a 2630 euro su base annua, ma di questi ben 769 se ne vanno solo per la spesa obbligata dei prodotti alimentari e bevande, spiega l’UNC. La batosta sarà di 2441 euro per una coppia con un figlio – 694 euro solo per cibo e bevande. Il record, conclude l’associazione, è delle famiglie numerose con più di 3 figli che pagheranno 3951 euro in più l’anno, 919 solo per il cibo.

“Emergenza nazionale”

«Il tasso di inflazione al 7,9% si traduce a parità di consumi in una maggiore spesa pari a +2.427 euro annui per la famiglia “tipo”, che raggiungono +3.152 euro annui per un nucleo con due figli, considerata la totalità dei consumi di una famiglia», calcola a sua volta il Codacons.

«Siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale che avrà effetti pesanti sull’economia e sulle condizioni economiche delle famiglie – dice il presidente Carlo Rienzi – Il Governo non può più perdere tempo, e deve intervenire con urgenza tagliando subito l’Iva sui beni di prima necessità come gli alimentari, i cui prezzi hanno subito a luglio un rincaro record del +10% su base annua, in modo da consentire una riduzione immediata dei listini al dettaglio e permettere alle famiglie di mettere il cibo in tavola senza subire un salasso».

La situazione è drammatica e questa consapevolezza si rincorre fra i commenti delle associazioni.

«Prosegue l’allarme sul fronte degli alimentari che anche a luglio registrano una impennata record, aumentando addirittura del 10% rispetto allo scorso anno – dice il presidente Assoutenti Furio Truzzi – Questo significa che una famiglia con due figli, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +749 euro annui, una stangata senza precedenti».

La crescita del carrello della spesa, spiega anche Federconsumatori, significa che «le famiglie dovranno fare i conti con un aggravio di 2.354 euro annui, di cui 509,60 euro solo nel settore alimentare. Aumenti rilevanti che colpiscono soprattutto le famiglie meno abbienti, aumentando ulteriormente disparità e disuguaglianze nel Paese. I cittadini, infatti, stanno già operando tagli e rinunce, oltre che adottando importanti modifiche nelle proprie scelte di consumo».


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