
Inflazione, a febbraio rallenta al 9,1% ma il carrello della spesa vola a più 12,7% Foto di BurningWell da Pixabay
Inflazione, a febbraio rallenta al 9,1% ma il carrello della spesa vola a più 12,7%
A febbraio l’inflazione aumenta del 9,1% su base annua e “si consolida la fase di rapido rallentamento dell’inflazione”, scrive l’Istat. Ma il carrello della spesa risale a più 12,7%
A febbraio l’inflazione rallenta al 9,1% ma il carrello della spesa torna a salire: i prezzi aumentano del 12,7% su base annua. Nel mese di febbraio 2023, dice oggi l’Istat, l’inflazione aumenta dello 0,2% su base mensile e del 9,1% su base annua, da +10,0% nel mese precedente; la stima preliminare era +9,2%.
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +6,0% a +6,3%, quella al netto dei soli beni energetici da +6,2% a +6,4%.

Il carrello della spesa sale a più 12,7%
Particolare è però il movimento del carrello della spesa che torna a salire. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano su base annuale e salgono da più 12% a più 12,7%, mentre quelli dei prodotti prodotti ad alta frequenza d’acquisto rimangono pressoché stabili (da +8,9% a +9,0%). L’inflazione su prodotti alimentari e bevande analcoliche è al 13,2%.
«A febbraio – spiega l’Istat – si consolida la fase di rapido rallentamento dell’inflazione (scesa a +9,1%). La flessione è frutto dell’attenuazione delle tensioni sui prezzi dei Beni Energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata. Tuttavia, si mantengono le spinte al rialzo dei prezzi nel comparto dei Beni alimentari, lavorati e non, dei Tabacchi e dei Servizi, quasi tutti in accelerazione tendenziale. Come conseguenza di tali andamenti, si accentua la crescita su base annua della componente di fondo (+6,3%) e quella del cosiddetto “carrello della spesa”, che risale a +12,7%, dopo il rallentamento osservato a gennaio».
Il rallentamento dell’inflazione, spiega infatti l’Istat, dipende prima di tutto dall’accentuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da -12,0% a -16,4%) e alla decelerazione di quelli degli Energetici non regolamentati (da +59,3% a +40,8%). Gli effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli Alimentari, sia lavorati (che aumentano ancora da +14,9% a +15,5%) sia non lavorati (da +8,0% a +8,7%), di quelli dei Tabacchi (da una variazione tendenziale nulla a +1,8%), dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +6,1%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,9% a +6,4%).

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