
Offerte-truffe di lavoro, inchiesta dell’UNC
Cercare lavoro oggi non è una cosa semplice. Se poi ci si mette anche la truffa “mascherata da offerta di lavoro”, allora diventa tutto più complicato. E in qualche caso può diventare molto spiacevole, come è emerso da un’inchiesta realizzata sull’argomento dall’Unione Nazionale Consumatori.
“E’ spregevole fare leva sulle speranze di chi è alla ricerca di un’occupazione con il mero intento di ‘spillare’ soldi al malcapitato di turno” è il duro commento di Massimiliano Dona, Segretario generale dell’UNC.
“Dall’offerta di lavoro a domicilio con promessa di lauti guadagni, all’inserzione on line per diventare intermediario finanziario, dalla richiesta di seguire un corso di formazione a pagamento dopo aver superato con fin troppa facilità il provino, alla realizzazione di un costoso book fotografico per diventare modelli: la nostra inchiesta – spiega Sonia Galardo, capo ufficio stampa dell’UNC – mostra come la fantasia dei truffatori non ha limiti”. “A farne le spese sono soprattutto i giovani che, desiderosi di accedere al mondo del lavoro, diventano vittime predilette di questi raggiri trascurando quelli che sono invece dei veri e propri campanelli di allarme”.
Ma non sono solo i giovani a cascarci: il fatto ancora più inquietante che emerge dall’inchiesta è che, con la crisi, aumentano anche i casi di truffe in danno di persone più adulte, come padri di famiglia che hanno perso il lavoro e sono in cerca di una nuova occupazione.
“Occhio allora ad annunci generici, presentati in forma anonima, diffidiamo di chi ci invita a dettare il cv al telefono – prosegue Galardo – perché potrebbe trattarsi di numeri a pagamento e non facciamoci ingannare da chi promette guadagni facili anche per chi è alle prime esperienze lavorative. Leggiamo poi sempre con molta attenzione il contratto e se ci chiedono soldi per iniziare l’attività, meglio rispondere ‘no, grazie’, ricordando che per lavorare non dobbiamo essere noi a pagare”.
In caso di problemi, il consiglio è quello di reclamare per iscritto e rivolgersi all’UNC e alle forze dell’ordine come Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza: “non dimentichiamo che è anche sul pudore di raccontare la propria storia che fanno leva i truffatori, quando invece – conclude Sonia Galardo – raccontare la propria esperienza può aiutare anche altri a non cadere nell’inganno”.
Per maggiori informazioni consultare il sito www.consumatori.it dove è disponibile l’indagine dell’UNC sulle truffe in danno di chi cerca lavoro.

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