Rincari prodotti per l’infanzia, nel 2023 i neo-genitori spendono da 7.065,07 a 17.030,33 euro
L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha aggiornato il consueto monitoraggio sui costi per mantenere un bambino nel primo anno di vita
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nei giorni scorsi, ha dato mandato a Mr Prezzi di convocare al più presto una riunione della nuova Commissione di allerta rapida sui rincari dei prodotti per l’infanzia.
“Appare evidente, infatti, che, nonostante la riduzione dell’Iva al 5%, i benefici per i consumatori sui prezzi di latte in polvere, pannolini e simili sono pressoché inesistenti“, osserva Federconsumatori, che presenta dati rilevati dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, con il monitoraggio sui costi per mantenere un bambino nel primo anno di vita. (Qui i dati completi)
Prodotti per l’infanzia, costi in aumento
Dallo studio emerge, in particolare, che il costo complessivo per mantenere un bambino nei suoi primi 12 mesi di vita varia da un minimo di 7.065,07 euro fino ad un massimo di 17.030,33 euro. Rispetto al 2021, mediamente, si registra un aumento complessivo del +5% per i costi minimi e del +8% per i costi massimi.
“Costi che, uniti alla precarietà occupazionale e alla mancanza di lavoro per i giovani, incidono pesantemente, come è noto, sull’andamento della natalità nel nostro Paese – commenta Federconsumatori -. È di poche settimane fa la notizia del tasso di natalità al minimo storico, meno di 7 neonati per 1.000 abitanti. Dato che testimonia, con evidenza, come il clima di difficoltà, incertezza e di paura, determinato dalla guerra, dai rincari e delle precarie condizioni economiche di molte giovani coppie spinge gli aspiranti genitori a rimandare i loro programmi a tempi migliori. I bonus disposti dal Governo, di fronte all’enormità dei costi da sostenere, rimangono ancora insufficienti e non rappresentano una soddisfacente certezza per fare programmi stabili”.
I genitori ricorrono all’usato e agli acquisti online
Alla luce di tali difficoltà – secondo quanto emerso dall’Osservatorio – sono sempre di più i genitori che ricorrono all’usato o ai portali online per acquistare i prodotti necessari.
Acquistando online il risparmio sull’importo minimo di spesa per il mantenimento di un bimbo nel primo anno di vita è del 29%, mentre su quello massimo del 34% (non considerando per ovvie ragioni i costi relativi ai beni di prima necessità quali pannolini, farmaci, biscotti, latte e pappe e le visite mediche). È bene notare come i margini di risparmio legati all’acquisto online, vista la sua ormai ampia diffusione, si siano ridotti rispetto al 2021, quando si attestavano rispettivamente al 31% per i costi minimi e al 47% per i costi massimi. Il costo complessivo diminuisce ancor di più se si ricorre al canale dell’usato: comprare prodotti di seconda mano consente di risparmiare sulla spesa finale da un minimo del 55%, fino ad un massimo del 62%. Inoltre rimane molto diffuso, soprattutto sui social network, anche lo scambio gratuito di prodotti usati.
Rientrano tra le spese da sostenere durante il primo anno anche quelle relative al periodo prima della nascita: tra prodotti, farmaci e abbigliamento, l’importo complessivo, come si può vedere dalla tabella seguente, è di 2.678,90 euro (il 10% in più rispetto al 2021).
Feste e cerimonie
Nonostante i costi proibitivi per il sostentamento di un bambino nei suoi primi 12 mesi di vita, la moda dei baby shower e delle feste in grande stile per il primo compleanno non sembra arrestarsi. Anche per questi eventi i costi aumentano: nel 2022, l’allestimento di un baby shower nella propria abitazione per 25 invitati ha un costo medio di 826,90 euro (+8% rispetto al 2021). Nel caso di una festa di compleanno per 35 persone, invece, l’importo da spendere è di 1.150,58 euro (+9% rispetto al 2021).
Mentre celebrare il battesimo del proprio figlio nel 2023, tra l’allestimento della sala, il pranzo e le bomboniere, potrebbe costare da un minimo di 2.826,50 euro ad un massimo di 6.050,90 euro per 60 invitati.
Prodotti per l’infanzia, i bonus (in sintesi)
Federconsumatori ricorda, infine, quali sono i bonus e i sostegni per le famiglie, a partire dall’Assegno unico.
Nel 2023 le famiglie con figli a carico potranno beneficiare dell’assegno unico universale, spettante per ogni figlio minorenne (o anche maggiorenne al di sotto dei 21 anni di età in presenza di determinate condizioni). L’assegno quest’anno è più sostanzioso per effetto della Legge di Bilancio 2023 e della rivalutazione: è stata introdotta, infatti, una maggiorazione del 50% dell’importo base da riconoscere fino al compimento del primo anno del figlio (per le famiglie con almeno 3 figli tale maggiorazione si applica fino ai 3 anni se l’Isee non supera 40.000 euro). La manovra, inoltre, ha aumentato da 100 a 150 euro l’importo della maggiorazione mensile forfettaria destinata alle famiglie con almeno 4 figli.
Il passaggio all’assegno unico ha sostituito le detrazioni per quei figli a carico per i quali viene già riconosciuto l’Auu, ma queste vengono ancora riconosciute per alcuni familiari, quali:
- i figli maggiorenni con più di 21 anni ma meno di 24 anni che producono un reddito pari o inferiore ai 4.000,00 euro nel periodo d’imposta di riferimento;
- i figli maggiorenni con più di 24 anni che producono un reddito pari o inferiore a 2.840,51 euro;
- i figli con più di 21 anni disabili, per i quali spetta sia l’assegno unico che la detrazione per familiari a carico.
Nell’ambito degli interventi normativi a sostegno delle famiglie rientra anche un contributo per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche. L’articolo 1, comma 343, legge 27 dicembre 2019 n. 160, ha elevato l’importo del buono fino a un massimo di 3.000 euro sulla base dell’ISEE minorenni, in corso di validità, riferito al minore per cui è richiesta la prestazione. Il premio è corrisposto direttamente dall’INPS su domanda del genitore.
Le istruzioni per la presentazione delle domande per il 2023, sono reperibili sul sito dell’INPS, nella sezione dedicata ai servizi per i genitori.
Assegno di maternità Comuni e Bonus latte artificiale
Tra i bonus per il sostegno alle famiglie c’è anche il cosiddetto assegno di maternità erogato dai Comuni, anche detto “assegno di base“. Si tratta di una misura stanziata in favore di quelle neo mamme che sono sprovviste di copertura previdenziale obbligatoria, tale da permettere l’accesso al congedo di maternità Inps. Per averne diritto è necessario che l’Isee in corso di validità non superi i 19.185,13 euro. L’importo nel 2023 è pari a 383,46 euro; essendo riconosciuto per cinque mensilità (il bonus complessivo ammonta quindi a1.773,60 euro).
È previsto anche un bonus dell’importo massimo di 400 euro per l’acquisto di latte artificiale rivolto alle mamme che, a causa di particolari condizioni patologiche, non possono allattare naturalmente il proprio figlio e non possono accedere alla banca del latte materno donato. Tale agevolazione spetta fino al compimento del 6° mese del bambino, a patto di avere un Isee non superiore a 30.000 euro. La richiesta va presentata alla Asl di appartenenza, secondo le tempistiche e modalità dettate dalla regione di residenza.