Prodotti per l’infanzia, presto tavolo di allerta rapida sul caro prezzi (Foto di Pexels da Pixabay)

Prodotti per l’infanzia, presto tavolo di allerta rapida sul caro prezzi

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha dato mandato a Mr Prezzi di convocare al più presto una riunione della nuova Commissione di allerta rapida sui rincari dei prodotti per l’infanzia. La riduzione dell’Iva al 5% non si è trasferita interamente ai consumatori e la riduzione dei prezzi su latte in polvere, pannolini & co è inferiore a quella attesa

Mr Prezzi esaminerà anche i rincari dei prodotti per l’infanzia. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha infatti dato mandato al Garante per la sorveglianza dei prezzi di convocare al più presto una riunione della nuova Commissione di allerta rapida, istituita con il recente Decreto Trasparenza, per approfondire la dinamica dei prezzi dei prodotti dell’infanzia. Secondo lo stesso Ministero, infatti, gli effetti della riduzione dell’Iva al 5%, decisa dalla Legge di Bilancio, non si sono interamente trasferiti ai consumatori. E la riduzione dei prezzi dei prodotti per l’infanzia per i quali l’Iva è stata ridotta risulta il 50% di quella attesa.

I prezzi dei prodotti per l’infanzia

Il Mimit ricorda infatti che, con la legge di Bilancio 2023, è stata prevista dal 1° gennaio la riduzione dell’aliquota IVA al 5% per alcuni prodotti per l’infanzia. In particolare, pannolini, latte e seggiolini auto per bambini.

Mr Prezzi ha realizzato dall’inizio un monitoraggio mensile per stimare la variazione corrente dei prezzi al consumo dei prodotti assoggettati alla nuova aliquota, rispetto al mese di dicembre 2022. E da questo emerge che nei primi 3 mesi di applicazione delle aliquota ridotte, dunque fino a marzo 2023, “gli effetti della manovra non appaiono interamente trasferiti a vantaggio del consumatore: in alcuni casi, infatti, pur tenendo conto che la misura dell’intervento si inserisce in una fase caratterizzata da un’inflazione tutt’ora presente (i beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano, tra dicembre 2022 e marzo 2023, un aumento complessivo del +3%), si osserva una riduzione del prezzo pari solo al 50% di quella attesa”.

Da un’elaborazione degli indici provinciali dei prezzi al consumo Istat, il calo stimato fra dicembre e marzo e del -4,9% per il pannolino aperto e -2,9% per il pannolino a mutandina; del -1,3% per il latte infanzia di partenza, del -2,6% per il latte di crescita e del -1,4% per latte infanzia proseguimento. Il calo sul seggiolino auto per bambini risulta solo del -2%.

Assoutenti: prodotti per l’infanzia, prezzi altissimi e listini in costante crescita

“Dopo la pasta, un’altra importante affermazione delle proposte dei consumatori, le cui richieste trovano accoglimento presso il Mimit”, ha detto a stretto giro Assoutenti.

«Venerdì scorso avevamo chiesto al Governo di convocare Mister prezzi e la Commissione di allerta rapida per indagare sui prezzi dei beni per l’infanzia, e oggi la nostra richiesta trova un positivo riscontro, con il Ministro Urso che ancora una volta dimostra di dare valore ai gridi d’allarme dei consumatori – dice il presidente Furio Truzzi – Dal latte artificiale ai pannolini, passando per omogeneizzati e biberon, i prodotti dell’infanzia hanno nel nostro paese prezzi altissimi, e i listini risultano purtroppo in costante crescita. Gli ultimi dati Istat ci dicono ad esempio che gli alimenti per bambini hanno subito nell’ultimo mese un rincaro del 15,2% su base annua, gli indumenti per neonati del +3,5%».

«L’elevato livello dei prezzi dei prodotti per l’infanzia non solo impoverisce le tasche delle famiglie con figli, ma ha effetti negativi diretti sulla natalità nel nostro paese – denuncia Truzzi – In un contesto di crisi come quello attuale, molti genitori rimandano la decisione di mettere al mondo un bambino non potendosi permettere di affrontare le alte spese che oggi comporta crescere un figlio, con danni che non sono solo economici ma anche sociali».

UNC: il Ministero pubblichi gli indici

L’Unione Nazionale Consumatori si sofferma invece sugli indici provinciali dei prezzi al consumo Istat indicati dal Mimit come riferimento per l’andamento dei prezzi.

«Il Mimit pubblichi questi misteriosi indici Istat provinciali, considerato che non sono nel database dell’Istat, e i prezzi medi nazionali o provinciali di quei prodotti», chiede Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

L’UNC si chiede quale sia «la rappresentatività di quel campione, visto che quelle voci citate dal Mimit non rientrano ufficialmente nel paniere Istat», prosegue Dona. L’associazione fa l’esempio del latte per bambini che, spiega, “è contenuto nella voce di spesa “Latte specifico per bambini e altro latte (latte in polvere, concentrato o condensato)” corrispondente alla sottoclasse Ecoicop 01.1.4.3, ossia latte conservato, dalla quale, però, secondo le risposte date dall’Istat ai nostri quesiti, non è scorporabile”.

«Chiediamo questi dati, insomma, per sapere da dove arriva questo 50%, che sarebbe comunque un dato gravissimo, visto che vorrebbe dire che i commercianti si sono comunque pappati la metà di quello che avrebbero dovuto restituire ai consumatori», conclude Dona.

Codacons: alle parole seguano i fatti

Alle parole devono seguire i fatti, commenta invece il Codacons.

«Qualsiasi verifica e approfondimento circa l’andamento dei prezzi al dettaglio è positiva, ma ci aspettiamo che dopo le parole seguano fatti concreti tesi a far scendere i listini e salvaguardare le tasche delle famiglie – dice il presidente Carlo Rienzi – Le misure destinate a tagliare i prezzi dei prodotti per l’infanzia non hanno avuto l’effetto sperato, e questo perché lo sconto dell’Iva su biberon, omogeneizzati, latte e pannolini non sempre è stato traslato sui prezzi al pubblico, con la conseguenza che i consumatori non hanno beneficiato di una riduzione dei listini».

Il Codacons presenta poi un’analisi sui costi medi dei principali prodotti per l’infanzia e il risparmio legato alla riduzione dell’Iva. Ad esempio sui biberon rileva che “i prezzi dei biberon sono estremamente diversificati a seconda della marca del prodotto e della tipologia di acquisto (online, supermercato, farmacia, negozi specializzati). Ipotizzando un costo medio pari a 8,5 euro, la riduzione dell’Iva dal 22% al 5% comporta un risparmio di 1,19 euro a prodotto”.

Per il latte in polvere, prosegue il Codacons, il costo medio di un 1 kg di latte in polvere varia dai 12 ai 20 euro, per una spesa a famiglia compresa tra i 600 e gli 800 euro annui. Con la riduzione dell’Iva al 5%, il risparmio si aggira tra gli 84 e i 112 euro annui a nucleo.

Un pannolino ha un costo medio compreso fra 18 e 45 centesimi (con molte differenza a seconda di marca e canale di acquisto). Il risparmio medio stimato dal Codacons sulla spesa per i pannolini, con un’Iva al 5%, è di 96 euro l’anno. Il costo medio di un seggiolino auto per bambini varia tra 70 euro e i 150 euro. Con il taglio dell’Iva al 5%, il risparmio sul singolo acquisto per il Codacons è compreso tra i 9,7 euro e i 21 euro.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)