Violenza contro le donne, ActionAid: “Per Governo e Parlamento la prevenzione non è una priorità” (Foto Anete Lusina per Pexels)

ActionAid denuncia il sottofinanziamento delle politiche di prevenzione alla violenza contro le donne in Italia. Lo fa con la campagna Black FreeDay, spiegando che c’è stato un taglio del 70% sui fondi per la prevenzione della violenza di genere. “Per Governo e Parlamento la prevenzione non è una priorità”, denuncia l’associazione.

Le iniziative previste per affrontare la violenza contro le donne, denuncia ancora ActionAid, riflettono “la scelta di Governo e Parlamento di adottare ancora una volta un approccio emergenziale al contrasto della violenza maschile contro le donne piuttosto che una strategia strutturale, che agisca sulla diffusa cultura patriarcale e maschilista del Paese”.

Prevenzione sottocosto

In 10 anni, spiega ActionAid nello studio “Prevenzione sottocosto”, i fondi stanziati con la “Legge sul femminicidio” (119/2013) sono aumentati del 156%, ma il numero delle donne uccise da uomini è rimasto invariato nel tempo. Il maggior incremento di risorse (+65%) è stato registrato tra il 2020 e il 2023: sono stati impegnati circa 248 mln di euro. L’81% delle risorse è stato destinato soprattutto a interventi di protezione per rispondere alle esigenze di donne che hanno già subito violenza.

Solo il 13% ad interventi di prevenzione, di cui il 5,6% per azioni di prevenzione primaria, ovvero interventi di educazione e sensibilizzazione per scardinare norme e comportamenti sociali che producono e riproducono la violenza.

Le politiche antiviolenza adottate finora hanno sempre penalizzato la prevenzione e “a peggiorare il quadro è anche la scelta di ridurne i fondi da parte del Governo Meloni: -70%. Dagli oltre 17 milioni di euro del 2022 ai 5 milioni attuali stanziati per il 2023”.

L’attività di Governo e Parlamento

Numerosi gli atti (legislativi e non), depositati in Senato e alla Camera, che hanno alimentato il dibattito politico, senza trovare approvazione del Governo, e lasciando quindi inalterato il sistema antiviolenza caratterizzato ancora da troppe lacune. In particolare, spiega l’associazione, sono stati presentati 48 Disegni di Legge ma solo il 29% prevede una copertura finanziaria, percentuale che scende al 3% se si considerano le proposte normative su Prevenzione.

“In sostanza – spiega ActionAid – il cambiamento culturale tanto invocato dalle forze politiche della vecchia e della nuova legislatura ogni qual volta si registra un caso di violenza o di femminicidio dovrebbe essere attuato a costo zero per le casse dello Stato”.

Solo le disposizioni contenute in tre disegni sono diventate legge. Si tratta dell’aumento delle risorse per le strutture di accoglienza (+6 mln a decorrere dal 2024) e il Piano antiviolenza (+10 mln a decorrere dal 2023) e il rifinanziamento del reddito di libertà per l’anno 2023 (1,8 mln) – legge di bilancio 2023; l’accesso agevolato all’Assegno di inclusione previsto dal Dl lavoro; e le modifiche al codice di procedura penale in materia di avocazione delle indagini introdotto dalla Legge Bongiorno. Iniziative importanti che riflettono però un approccio emergenziale al contrasto della violenza maschile contro le donne.

 

Violenza di genere, ActionAid: taglio del 70% sulla prevenzione

 

Violenza contro le donne e prevenzione

“È urgente realizzare azioni che trasformino e contrastino le consuetudini e i modelli sociali che riproducono la violenza, soprattutto tra le giovani generazioni”, prosegue l’associazione.

Secondo la ricerca Ipsos-ActionAid sulla fascia 14-19 anni (2023) 4 giovani su 5 pensano che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole; 1 su 5 crede che le ragazze possano provocare la violenza sessuale se mostrano un abbigliamento o un comportamento provocante; e 1 su 5 ritiene non sia violenza toccare le parti intime di un’altra persona senza consenso. Non va meglio online, dove sono molte le forme di violenza che ragazze e ragazzi sperimentano.

 

Stereotipi di genere e violenza sessuale: pregiudizi duri a morire (Foto Pixabay)

 

Violenza contro le donne e formazione a scuola

L’educazione all’affettività e alla sessualità è essenziale per prevenire la violenza – spiega l’associazione – E per questo deve essere obbligatoria e co-progettata per docenti e studenti di tutti i cicli scolastici con personale autonomo e laico”.

Allo stesso tempo servono interventi strutturali per raggiungere tutta la società e gli adulti.

«ActionAid chiede a Governo e Parlamento di adottare una norma sulla prevenzione primaria che preveda un finanziamento annuale – ha detto Katia Scannavini, Vicesegretaria Generale ActionAid Italia – Ciò permetterebbe di dotare ogni anno il Paese di fondi certi e obbligatori per la prevenzione, indipendentemente da chi governa. Campagne di sensibilizzazione continuative e rivolte a diversi gruppi sociali, formazione obbligatoria per aziende private e pubbliche, standard su uguaglianza e ruoli di genere per social media, piattaforme digitali, editoria, cinema, discografia e videogiochi sono solo alcuni esempi di azioni per agire sulle cause profonde della violenza maschile contro le donne. Solamente intervenendo in maniera sistematica sulle radici culturali del sistema patriarcale che governa tutti gli ambiti della quotidianità delle donne e degli uomini è possibile produrre un cambiamento e garantire alle bambine, alle ragazze e alle donne il diritto di vivere una vita senza violenza».


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