Fine tutela gas, ci siamo. Adoc: “Da domani bollette più salate” (Foto Pixabay)

L’attenzione dei consumatori in questi giorni si concentra su un tema: la fine del mercato di tutela del gas. Da questo gennaio infatti i clienti domestici non vulnerabili dovranno passare al mercato libero, scegliendo se restare con lo stesso venditore (ma con offerta diversa) o rivolgersi ad altri venditori. Per l’energia elettrica i tempi sono diversi e, come ricorda l’Autorità per l’energia, reti e ambiente, per i clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica il servizio di tutela terminerà a partire da luglio 2024.

Fine tutela gas, le opzioni dei clienti

Come spiega l’Arera, chi non è cliente vulnerabile ha tre opzioni: può scegliere l’offerta proposta dal venditore nella lettera che ha ricevuto (obbligato, da Arera, a proporre la sua miglior offerta del momento); scegliere un’offerta qualsiasi dal mercato libero (con altro venditore o con lo stesso); non fare nulla. In questo caso, a partire da gennaio 2024, passerà automaticamente ad una fornitura con il medesimo venditore, con condizioni economiche e contrattuali definite dall’Autorità (PLACET), ad eccezione di una componente fissa annuale definita dal venditore.

È invece considerato cliente vulnerabile l’intestatario del contratto di fornitura che si trovi in una delle seguenti condizioni: ha compiuto 75 anni; è percettore di un bonus sociale gas (per livello ISEE); è soggetto con disabilità ai sensi dell’art. 3 della Legge 104/92; l’utenza è in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi. (Vedi Arera: fine tutela gas, cosa fare)

Adoc: serve campagna informativa nazionale e trasparente

“Da domani bollette più salate per i consumatori – afferma oggi l’Adoc – In vista dello stop del mercato tutelato del gas del 10 gennaio e a causa della fine nel 2024 dello sconto sull’Iva, che dal 5% tornerà al 22%, e al rispristino degli oneri di sistema, si prevedono aumenti in bolletta”.

«Un altro duro colpo per i consumatori che cominciano il nuovo anno non con ottimismo e speranza, come aveva augurato la Premier Meloni, ma con costi e spese in più – dichiara Anna Rea, presidente dell’Adoc nazionale – Il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero, inoltre, comporterà sicuramente ulteriori aumenti: secondo il Portale delle Offerte di Arera, su oltre 500 offerte nel mercato libero, solo 2 offerte sono economicamente più vantaggiose rispetto al mercato tutelato».

A questo si aggiunge anche la questione delle penali per il recesso anticipato. La delibera Arera del 6 giugno 2023, ricorda l’Adoc, ha dato la possibilità alle società di fornitura di energia elettrica di applicare nei nuovi contratti stipulati dal 1° gennaio 2024 gli oneri di recesso, in caso di cambio del fornitore. Ciò si traduce in un ulteriore rischio di costi extra che si caricano sulle spalle dei consumatori.

«Per quanto ci è possibile – conclude Anna Rea – abbiamo lanciato una campagna di informazione per mettere in guardia tutti i consumatori circa i contenuti dei nuovi contratti e nel delicato passaggio al mercato libero. Un lavoro che dovrà essere realizzato congiuntamente anche con le Istituzioni. Ed è per questo che reiteriamo la richiesta di incontro al Ministro Pichetto Fratin e ad Arera, da parte di tutte le Associazioni dei Consumatori, sulla necessità sempre più urgente di rilanciare una campagna informativa su tutto il territorio nazionale, diffusa e trasparente, a beneficio dei consumatori che cominciano l’anno con aumenti in bolletta, penali da pagare e chiamate commerciali che possono nascondere delle vere e proprie truffe».


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