Rc auto, Ania: nel 2023 prezzi aumentati del 4,3%
Oggi l’Assemblea annuale Ania. I prezzi dell’rc auto nel 2023 sono aumentati del 4,3% a causa dell’inflazione. Catastrofi naturali e sfida del clima: l’industria assicurativa ha pagato nel 2023 quasi 100 miliardi di euro
Nel 2023 i prezzi dell’rc auto sono aumentati del 4,3%, rincaro frutto della pressione inflazionistica. Mentre in una sfida cruciale, quale le ripercussioni di disastri climatici, il dato di partenza per l’Italia è la bassa percentuale di abitazioni coperte contro i rischi di terremoti e alluvioni – sono solo il 6%. Sono due dei dati che emergono dall’Assemblea annuale dell’Ania, l’associazione fra le imprese assicuratrici, e dalla relazione della presidente Maria Bianca Farina.
Assicurazioni, premi vita e danni
«I risultati del nostro settore nel 2023 registrano un volume totale di premi pari a 130 miliardi, in linea con l’anno precedente, anche se la raccolta del comparto vita ha segnato una riduzione del 3,5% determinata dalla forte contrazione dei premi per le polizze unit linked (-32%)», ha spiegato Farina.
Nel 2023 le imprese di assicurazione «si confermano il principale investitore istituzionale italiano: alla fine dell’anno, gli investimenti in polizze vita rappresentavano il 14% del risparmio delle famiglie italiane».
Per quanto riguarda il comparto danni, i premi si sono incrementanti del 6,6% rispetto al 2022. Nel complesso i premi diversi dalla r.c. auto sono cresciuti del 7,7%, con una progressione molto sostenuta per le polizze salute.
«Dopo undici anni di riduzione del volume premi r.c. auto, nel 2023 questo aggregato è aumentato del 4,3% – spiega la presidente Ania – Questa crescita è spiegabile con la dinamica inflazionistica che si è riflessa sul costo dei risarcimenti; è stata peraltro inferiore a quella media degli altri Paesi europei. Il divario fra il premio medio r.c. auto in Italia e quello europeo si è così ridotto ulteriormente, scendendo nel 2023 a 36 euro».
Crisi climatica e assicurazioni
Un approfondimento è dedicato al cambiamento climatico e a catastrofi naturali sempre più frequenti e distruttive.
«Nel 2023 – ha detto Farina – l’industria assicurativa nel mondo ha pagato quasi 100 miliardi di euro per sinistri legati a catastrofi naturali. In Italia si è registrato il massimo storico dei danni assicurati: oltre 6 miliardi, di cui 5,5 miliardi causati da eventi atmosferici e 800 milioni dalle alluvioni in Emilia-Romagna e in Toscana».
La stima è che solo il 25% delle perdite legate a catastrofi naturali sia assicurato. Da qui l’auspicio che il livello di protezione aumenti.
«Il tema per l’Italia è particolarmente rilevante – prosegue la presidente Ania – Solo il 6% delle abitazioni è coperto contro i rischi di terremoto e alluvione e solo il 4% delle piccole imprese possiede una polizza contro tali rischi. Alla luce di questa situazione, è stata certamente decisiva l’iniziativa del Governo di introdurre per tutte le imprese l’obbligo di copertura contro i danni catastrofali, con l’obiettivo di ridurre il gap di protezione assicurativa nel Paese. A breve sarà emanato il decreto interministeriale per il passaggio alla fase attuativa della norma».