Banche, Abi: Europa, etica, risparmio. Patuelli: “Ridurre pressione fiscale sui risparmiatori”
Oggi l’assemblea dell’Abi a Roma. Il presidente Patuelli: “Occorre favorire gli investimenti del risparmio e ridurre la pressione fiscale sui risparmiatori che investono a medio e lungo termine”
Il ruolo dell’Europa, gli obiettivi e la tenuta delle banche, il richiamo finale all’etica all’interno del diritto. Questi alcuni dei temi affrontati oggi dal presidente dell’Abi, Associazione bancaria italiana, nella relazione svolta per l’assemblea annuale.
«Presupposto di tutte le attività economiche deve essere sempre la piena legalità e l’alto rispetto della dignità delle persone, contro ogni forma di violenza anche economica, innanzitutto verso i più deboli – ha detto Patuelli nella parte finale della sua relazione – Il diritto senza etica non è vero diritto, è arbitrio. La legalità è il minimo comun denominatore: l’etica può indurre anche a comportamenti più rigorosi di quelli imposti dalle norme».
L’Unione europea e le prospettive per il futuro
Il presidente dell’Abi parte nella sua relazione annuale dall’attualità, dal tempo dei conflitti, dal ruolo dell’Unione europea. E dal fatto che «non basta un’Unione Europea sempre più ampia, ma basata principalmente sull’economia, sulla libera circolazione di persone, merci e denari, sulla PAC e sull’incompleta Unione bancaria». Non basta neanche la crescita di importanza delle istituzioni europee.
«Occorre trovare lo slancio imposto dai tempi più duri, con una nuova strategia europea, con nuovi Trattati e una vera Costituzione, con norme per la parità concorrenziale nel mercato interno e per lo sviluppo di tutte le aree d’Europa, innanzitutto le svantaggiate come il Mezzogiorno», ha detto Patuelli.
La «transizione verso un’economia sociale di mercato più sostenibile» va realizzata con regole uguali in tutta la Ue e nella Ue vanno armonizzati sistemi e aliquote fiscali. L’Europa deve crescere «con umanesimo digitale dinanzi alla rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale che ha infinite potenzialità e rischi». Le banche, ha rivendicato Patuelli, «sono all’avanguardia nell’innovazione e nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale».
«Piena e corretta deve essere la concorrenza fra big tech, cripto attività e banche, con regole identiche, anche fiscali, e uguale Vigilanza, nella società aperta, senza sopraffazioni monopoliste tecnologiche, per un’economia competitiva, democratica e sostenibile, mai rassegnata e inerte verso i cambiamenti climatici. Uguali regole sono indispensabili anche in Italia per garantire l’uguaglianza nei punti di partenza per la corretta concorrenza, come per la piattaforma “PagoPA”, per la quale è stata trovata una soluzione equilibrata».
Su risparmiatori “pesante tassazione”
Nelle parole dedicate ai risparmiatori, il presidente dell’Abi chiede di ridurre la tassazione sul risparmio, considerata troppo alta.
«L’economia necessita di certezza del diritto – ha detto Patuelli – I risparmiatori in Italia sono gravati da una pesante tassazione che spesso li orienta ad investire all’estero. Occorre favorire gli investimenti del risparmio e ridurre la pressione fiscale sui risparmiatori che investono a medio e lungo termine, che oggi subiscono una tassazione di quasi il 60% del reddito lordo prodotto dalle banche: si sommano l’IRES, l’addizionale del 3,5% e quelle locali, la cedolare secca sui dividendi, l’IRAP, l’IMU e l’imposta del bollo. Il risparmio investito a medio e lungo termine in strumenti di liquidità delle banche ha tassi competitivi con quelli dei più redditizi titoli di Stato dell’area Euro ed è indispensabile per le banche per erogare prestiti a medio e lungo termine».
C’è spazio anche per il riferimento alle iniziative di informazione ed educazione finanziaria e al risparmio attuate dalla Feduf, la Fondazione promossa dall’ABi «con tante adesioni anche non bancarie», che insieme a concorrenza e trasparenza «sono i metodi più idonei per favorire le scelte dei consumatori e ridurne i costi, come anche con il Protocollo sui pagamenti con i POS».