
Diamanti da investimento, Confconsumatori: risparmiatori risarciti (fonte foto: pixabay)
Diamanti da investimento, Confconsumatori: risparmiatori risarciti
Il Tribunale di Cremona ha stabilito il risarcimento per alcuni risparmiatori che in passato avevano investito nei diamanti da investimento. Per il Tribunale la banca è stata responsabile di non aver informato correttamente i clienti-risparmiatori
Diamanti da investimento, arriva il risarcimento per alcuni risparmiatori coinvolti nello storico caso e danneggiati dall’acquisto.
«I risparmiatori che erano stati invitati da Banco BPM Spa ad acquistare diamanti da investimento forniti dalla ditta Intermarket Diamond Business hanno finalmente ottenuto il rimborso delle somme investite, nella misura della differenza tra la somma corrisposta all’atto dell’acquisto e il valore di stima delle pietre all’epoca dell’investimento; il tutto oltre interessi legali e rivalutazione monetaria dal giorno dell’acquisto di ogni singolo diamante».
Diamanti da investimento, la sentenza
A darne notizia è Confconsumatori, che ha assistito i risparmiatori. Il Tribunale di Cremona, con sentenza n. 392/2022 del 12.7.22, ha stabilito che la condotta tenuta da Banco BPM ha contribuito alla stipulazione dei contratti di vendita tra i risparmiatori e la ditta fornitrice dei diamanti, Intermarket Diamond Business (IDB).
La responsabilità di Banco BPM, spiega Confconsumatori, sarebbe quella di non avere segnalato ai clienti-risparmiatori la rilevante difformità tra il prezzo di acquisto delle pietre e il loro reale valore di mercato e di non averli informati circa la natura del prezzo pubblicizzato da Intermarket Diamond Business. Una condotta realmente diligente, prosegue l’associazione, avrebbe invece imposto alla banca di informarsi in modo più approfondito sui criteri usati da IDB nella determinazione del prezzo delle pietre. E queste informazioni avrebbero dovuto essere portate a conoscenza dei risparmiatori.
La sentenza, spiega Confconsumatori, riconosce così una responsabilità “da contatto sociale” in capo a Banco BPM, che “avrebbe violato le regole di condotta finalizzate alla tutela dei terzi, provocando in questo modo il perfezionamento di contratti di vendita dei diamanti a condizioni differenti da quelle che sarebbero state concluse da un cliente ben informato”.
«Una decisione molto importante – dice l’avvocato Grazia Ferdenzi, di Confconsumatori Parma, che ha assistito i risparmiatori – perché riconosce il diritto dei clienti dell’istituto di credito ad una corretta informazione preventiva rispetto al perfezionamento di ogni contratto di vendita di beni e/o prodotti finanziari, escludendo una qualsivoglia responsabilità in capo ai risparmiatori, che non avevano la necessità di effettuare controlli che avrebbero già dovuto essere stati compiuti direttamente dall’istituto di credito».
Diamanti da investimento, una storia lunga…
Il caso dei diamanti da investimento va avanti da anni. Dall’ormai lontano 2017 quando l’Autorità Antitrust ha sanzionato imprese e banche per un totale di oltre 15 milioni di euro, per “informazioni ingannevoli e omissive” ai consumatori nelle modalità di offerta dei diamanti da investimento.
Alle società è stato contestato di aver dato informazioni ingannevoli su quotazioni di mercato dei diamanti da investimento, andamento del mercato dei diamanti (rappresentato in costante crescita) e alle prospettive di liquidità. Gli istituti bancari sono stati invece chiamati in causa in quanto proponevano l’investimento come bene rifugio e davano credibilità al materiale promozionale.
