Si apre oggi il primo Salone dei Pagamenti, organizzato da Abi, in collaborazione con i Consorzi Bancomat, CBI, AbiLab, e con la Fondazione per l’Educazione finanziaria e al risparmio; tre giorni di conferenze, dibattiti e spazi espositivi aperti gratuitamente al pubblico, per raccontare come sarà il “denaro del futuro”. Il convegno si terrà a Milano, e avrà l’obiettivo di approfondire le tematiche relative a e-commerce, fintech, ricerche e trend, carte, PA e tesoreria, educazione finanziaria, start-up, relazione con il cliente, innovation & payments, sicurezza. I lavori si svilupperanno lungo cinque percorsi: le banche, le grandi imprese, la PA, le piccole aziende e i professionisti, includendo ancora le famiglie, i cittadini e le scuole, con un programma articolato di conferenze, dibattiti e spazi espositivi, tutti aperti gratuitamente al pubblico, per raccontare come sarà il “denaro del futuro”.

Secondo gli ultimi dati disponibili, comunicati da Abi, nel 2015 sono state oltre 5 miliardi le operazioni con strumenti di pagamento alternativi al contante effettuate in Italia, per un controvalore di circa 8 mila e 500 miliardi di euro e un aumento del 10% rispetto all’anno precedente. A crescere sono soprattutto i pagamenti fatti su internet e gli acquisti con carte di pagamento che hanno fatto registrare un incremento rispettivamente del 16% e del 12%. In particolare, bonifici online e shopping su web, con carte di credito e prepagate, hanno raggiunto i 640 milioni di transazioni annue, che rappresentano più del 12% del totale delle transazioni con strumenti alternativi al contante. Grazie all’innovazione tecnologica sono sempre di più, infatti, gli strumenti che consentono di fare un pagamento in modo facile e veloce, senza dover utilizzare il denaro contante.

“Negli ultimi anni”, ha affermato il Presidente del Comitato dei Pagamenti Abi, Miro Fiordi, “innovazione, digitalizzazione e sviluppo tecnologico hanno aperto nel settore dei pagamenti prospettive un tempo inimmaginabili, con soluzioni nuove, strumenti di ultima generazione e risposte sempre più efficaci, che anticipano le tendenze del mercato e i bisogni di clienti sempre più esigenti. E tuttavia, il nostro Paese è ancora culturalmente legato agli strumenti di pagamento tradizionali: nel 2015, il 56% dei consumi degli italiani è stato pagato in contanti. Ci sono segnali incoraggianti di un cambiamento in atto, ma serve cambiare passo per colmare il gap che, sul fronte dei pagamenti elettronici, ancora ci separa dal resto d’Europa”.


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