
Polizze abbinate, l’Antitrust multa Compass per 4,7 milioni di euro
L’Antitrust ha multato Compass per 4,7 milioni di euro per le polizze abbinate. I consumatori potevano accedere a prestiti solo attraverso la sottoscrizione di polizze assicurative. E, dice l’Antitrust, “sono stati condizionati a sottoscrivere polizze non connesse al finanziamento” pur di ottenerlo
L’Antitrust multa Compass per 4,7 milioni di euro per le polizze abbinate: i consumatori potevano accedere a prestiti solo sottoscrivendo polizze assicurative che non avevano nulla a che fare col finanziamento richiesto. La società di credito al consumo di Mediobanca è stata sanzionata per pratica commerciale scorretta aggressiva.
«I consumatori sono stati condizionati a sottoscrivere polizze non connesse al finanziamento pur di ottenere quest’ultimo», scrive l’Autorità garante nella concorrenza nell’ultimo bollettino, pubblicato online il 30 dicembre 2019.
Prestiti collegati a polizze assicurative
La condotta sanzionata riguarda, spiega l’Antitrust, il fatto che «Compass Banca S.p.A. ha condizionato e/o a limitato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori in relazione ai propri prodotti di finanziamento, nella misura in cui ha prospettato ai consumatori intenzionati a richiedere prestiti, la possibilità di accedere a questi ultimi solo sottoscrivendo polizze assicurative che nulla hanno a che vedere con il finanziamento, di fatto attuando un abbinamento forzoso tra prodotti di finanziamento e prodotti assicurativi».
Le condotte valutate riguardano proprio l’«abbinamento forzoso», alla stipula dei finanziamenti personali, di prodotti assicurativi non collegati al credito. Fra l’altro, prosegue l’Antitrust, in sede istruttoria «le modalità di collocamento dei prodotti assicurativi non connessi ai prestiti personali intermediati da Compass sono risultate connotate da aggressività».
I consumatori sono stati condizionati
Le condotte esaminate, prosegue ancora l’Antitrust, «fanno parte di un ampio progetto commerciale di collocamento in abbinamento ai finanziamenti di polizze assicurative che nulla hanno a che vedere con i prestiti, che si è realizzato attraverso l’inserimento obbligato del premio assicurativo nella rata mensile del prestito, con l’effetto di incrementare quest’ultima rispetto alla rata del solo finanziamento. La strategia commerciale e le condotte attuate dalla finanziaria non hanno consentito ai consumatori di esprimere liberamente la propria volontà di adesione alle polizze distribuite a copertura di eventi estranei al credito. I consumatori sono stati condizionati a sottoscrivere polizze non connesse al finanziamento pur di ottenere quest’ultimo».
E la percezione diffusa presso i consumatori «è quella dell’obbligatorietà della polizza ai fini dell’ottenimento del finanziamento o, addirittura, dell’unicità del pacchetto prestito/polizza».
Gli stessi beneficiari dei prestiti «hanno spesso acquisito consapevolezza del carattere facoltativo e non obbligatorio del prodotto assicurativo solo al momento dell’estinzione anticipata del finanziamento».
La conclusione dell’Antitrust
Conclusione? L’Antitrust ha stabilito che la pratica commerciale è scorretta perché «l’aver condizionato la concessione di prestiti personali alla sottoscrizione da parte dei consumatori di coperture assicurative estranee al credito, configura una condotta suscettibile di limitare considerevolmente la libertà di scelta degli stessi in relazione ai prodotti di finanziamento personale, attuando un abbinamento forzoso tra prodotti di finanziamento, oggetto principale della richiesta del consumatore presso la finanziaria, e i prodotti assicurativi, imposti per vedere soddisfatta la richiesta stessa».
Il procedimento dell’Antitrust ha riguardato anche le società di assicurazioni Europ Assistance Italia, Metlife Europe e Metlife Europe Insurance, i cui impegni presi sono stati tuttavia giudicati sufficienti e tali da chiudere il procedimento senza sanzioni. Compass in una nota, riporta la stampa, si è dichiarata «certa di aver agito secondo principi di integrale trasparenza nei confronti della propria clientela e in piena conformità rispetto al quadro regolamentare». La società ha annunciato un immediato ricorso al Tar del Lazio.

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- Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.
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