Ottobre, parte il mese dell’educazione finanziaria (Foto Pixabay)

Ottobre è il mese dedicato all’educazione finanziaria. Parte dunque in questi giorni la sesta edizione del Mese dell’educazione finanziaria, appuntamento promosso dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (Comitato Edufin) che nella nuova composizione si insedierà il 9 ottobre.

Il mese dell’educazione finanziaria porterà in tutta Italia eventi e iniziative volte a promuovere lo sviluppo e l’apprendimento delle conoscenze e competenze finanziarie, assicurative e previdenziali. Ci saranno seminari, lezioni, webinar, giochi, laboratori didattici e spettacoli gratuiti, in presenza e online, sul tema della gestione e programmazione delle risorse finanziarie personali e familiari.

Come ogni anno, le iniziative si apriranno con la Settimana mondiale dell’investitore (World Investor Week – WIW dal 2 all’8 ottobre) e proseguiranno con la Settimana dell’educazione previdenziale (dal 9 al 14 ottobre) e con la Giornata dedicata all’educazione assicurativa (il 19 ottobre).

L’educazione finanziaria in Italia: ancora bassa

Si parte da un dato che viene denunciato da tempo: le conoscenze finanziarie, assicurative e previdenziali in Italia continuano a essere basse nella popolazione e ancor più fra i gruppi vulnerabili, i giovani, le donne, le famiglie con basso livello di reddito ed istruzione e i residenti al Sud e le isole.

Secondo il Rapporto Edufin 2023 Educazione finanziaria: iniziamo dalla scuola, realizzato dal Comitato Edufin in collaborazione con Bva Doxa e giunto alla quarta edizione, in Italia aumenta la domanda di educazione finanziaria delle famiglie italiane.

La rilevazione 2023, spiega una nota, aggiorna i dati sulla condizione finanziaria delle famiglie italiane e sul livello di conoscenze finanziarie, importante per effettuare scelte economiche consapevoli in un periodo di difficoltà e incertezza.  Quest’anno viene realizzato un focus sulle conoscenze degli italiani su argomenti previdenziali e assicurativi e posto l’accento sull’importanza dell’introduzione dell’educazione finanziaria a scuola.

La domanda di educazione finanziaria continua a crescere, evidenzia il Rapporto di quest’anno.

“Ormai quasi la totalità degli intervistati (il 91%) vuole l’educazione finanziaria nelle scuole. È inoltre diffusa la convinzione che l’insegnamento di educazione finanziaria a scuola possa comportare vantaggi in termini di future scelte di risparmio e investimento, assicurative e previdenziali (72% degli intervistati). Questo conferma l’importanza di mettere a disposizione di tutti, sin dalle prime fasce di età, gli elementi di base dell’educazione finanziaria”.

Sono inoltre i gruppi più vulnerabili (donne, giovani, poco istruiti, redditi bassi) e, in generale, chi possiede un basso livello di conoscenze finanziarie, a trascorrere più tempo pensando a problemi legati alle finanze personali e a come gestirli.

Famiglie in difficoltà e riduzione dei consumi

Dando uno sguardo al contesto economico attuale, emerge che la quota di famiglie che arriva con difficoltà a fine mese rimane elevato (59%). Tra i comportamenti adottati dai decisori economici per far fronte all’inflazione, si segnalano allora la riduzione dei consumi superflui (56,8%) e il ricorso a canali di vendita più a buon mercato (32,3%).

Circa un terzo delle famiglie ha modificato le proprie abitudini di risparmio (28,5%),

I principali fattori di stress finanziario sono rappresentati dall’aumento dei prezzi di beni alimentari ed energetici (54,3%), dalla paura di non avere risparmi sufficienti per affrontare le emergenze (24,5%) e dall’aumento dei tassi d’interesse (20,1%).


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