Truffe online, Confconsumatori: risparmiatrice recupera 12.900 euro (Foto Pixabay)

Un finto operatore di call center bancario avvisa l’ignara risparmiatrice che il bancomat, in scadenza, verrà sostituito da una nuova carta con Pin invariato. Ma quando la risparmiatrice si rivolge allo sportello bancario senza aver ricevuto nulla, scopre che la carta era attiva dai sei giorni e che i malviventi le avevano sottratto 12.900 euro. La banca a sua volta restituisce solo la metà della cifra ma, attraverso il ricorso all’Arbitro bancario finanziario, la risparmiatrice riesce a recuperare l’intera somma. È il caso seguito da Confconsumatori che ha ottenuto, col suo sportello online, una nuova vittoria contro le truffe online.

Truffe online, carta bancomat e pin per prelievi non autorizzati

Come racconta l’associazione, una risparmiatrice di Como, che aveva il bancomat in scadenza, nel settembre 2023 aveva ricevuto la telefonata di un sedicente operatore di call center bancario che le aveva annunciato l’invio della nuova carta, avvisando che il pin sarebbe rimasto invariato.

La carta però non era mai arrivata alla correntista. Venti giorni dopo la telefonata, la risparmiatrice si era rivolta alla filiale del suo istituto bancario chiedendo lumi sulla carta: lì aveva appreso che la nuova carta era attiva da 6 giorni e che i malviventi le avevano prelevato ben 12.900 euro.

La correntista aveva chiesto assistenza online a Confconsumatori, che ha contestato alla banca l’invio a terzi della carta e ha chiesto la prova dell’invio della tessera bancomat e del luogo di recapito.

Confconsumatori ha contestato anche il superamento di ogni limite di prelievo giornaliero e mensile, oltre alla mancata offerta del servizio “Sms alert” nonché la clonazione del pin, mai divulgato a terzi. A fronte del reclamo, l’istituto bancario ha restituito la metà del maltolto. Tuttavia la correntista non intendeva rimetterci 6.450 euro e pertanto, con l’aiuto dello sportello online di Confconsumatori, ha adito l’Arbitro bancario.

Il collegio Abf di Milano, con la decisione del 21 marzo 2024, ha imposto all’istituto di credito di restituire tutto il denaro che era stato sottratto alla risparmiatrice, osservando la fondatezza di tutti i rilievi presentati da Confconsumatori e accertando poi che la documentazione fornita in giudizio non aveva evidenziato attraverso quale pin sarebbero stati eseguiti i prelievi. L’associata di Confconsumatori quindi si vedrà restituire anche gli altri 6.450 euro prelevati dai truffatori.


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