Transizione ecologica, le proposte per una gestione green delle pavimentazioni stradali

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Antitrust, maxi multa da 5 milioni ad Autostrade per l’Italia

L’Antitrust ha chiuso l’istruttoria avviata nel 2020 e multato Autostrade per l’Italia per 5 milioni di euro. “La società non ha adeguato né ridotto il pedaggio nei tratti in cui si registrano critiche e persistenti condizioni di fruibilità del servizio autostradale con lunghe code e tempi di percorrenza elevati”

L’Antitrust ha multato per 5 milioni di euro Autostrade per l’Italia.

Su una serie di tratti autostradali ci sono state riduzioni delle corsie di marcia, limitazione della velocità massima (di norma pari a 130 km/h) e disagi persistenti per consumatori e automobilisti, senza che questo fosse accompagnato dalla riduzione del pedaggio.

Pratica commerciale scorretta, ha deciso l’Autorità garante della concorrenza, che ha multato Autostrade col massimo edittale di 5 milioni di euro e chiuso un’istruttoria avviata a giugno 2020. Autostrade per l’Italia è la società concessionaria concessionaria della gestione e della manutenzione di oltre 3.000 km di rete autostradale in Italia.

 

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Autostrade e i disservizi sulle tratte

L’Antitrust, informa una nota, «ha accertato una pratica commerciale scorretta in relazione ad alcune condotte attuate sulle autostrade A/16 Napoli-Canosa, A/14 Bologna-Taranto, A/26 Genova Voltri-Gravellona Toce e, per le parti di sua competenza, A/7 Milano-Serravalle-Genova, A/10 Genova-Savona-Ventimiglia e A/12 Genova-Rosignano».

L’Antitrust ha appurato «una consistente riduzione delle corsie di marcia e/o specifiche limitazioni – per lunghi tratti delle Autostrade citate – della velocità massima consentita. Ciò ha comportato un notevole disservizio e un forte disagio ai consumatori in termini di code, di rallentamenti e quindi di tempi di percorrenza molto più elevati, senza prevedere un adeguamento o una riduzione dell’importo richiesto a titolo di pedaggio ai consumatori».

Secondo l’Antitrust, inoltre, sono state inadeguate le modalità informative sulle eventuali procedure di rimborso, come emerso in relazione all’Autostrada A/14 Bologna-Taranto, perché «le informazioni fornite sono rivelate omissive, inadeguate, intempestive, insufficienti quanto al modo di diffusione e non idonee a compensare i disagi arrecati agli utenti».

Negli ultimi due anni, insomma, sui tratti autostradali considerati ci sono stati spesso forti disagi nella viabilità e nella regolare fluidità della circolazione, «a causa di gravi carenze da parte della società nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture ad essa affidate in concessione – spiega l’Antitrust – e ai conseguenti massicci interventi di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza di numerose tratte autostradali. I disagi si sono verificati, in particolare, nell’area ligure e abruzzese-marchigiana, determinando altresì gravi danni all’economia, soprattutto nei settori secondario e terziario e alle imprese di trasporto, per i maggiori tempi di percorrenza degli operatori e i riflessi sulle imprese destinatarie delle merci».

Questo è responsabilità di Autostrade per l’Italia, conclude l’Antitrust, ed è una pratica commerciale scorretta. La società dovrà anche pubblicare un estratto del provvedimento sul proprio sito internet e su uno dei quotidiani a maggiore tiratura nazionale.


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