Bologna diventa Città30. Legambiente: “Provvedimento innovativo per salvare vite” (Fonte immagine: Comune di Bologna)

Dal 16 gennaio Bologna ha adottato il limite di 30 chilometri orari per la maggioranza delle strade cittadine diventando dunque una Città30. Martedì 16 gennaio sono infatti entrate in vigore le ordinanze che istituiscono il limite di velocità di 30 km/h. Con il progetto Città30 il limite massimo di velocità in tutte le strade urbane di Bologna passa da 50 a 30 chilometri orari, ad eccezione delle principali vie di scorrimento dove rimarrà a 50 chilometri orari.

Un netto cambiamento dunque, per un progetto – quello di Città30 – che non si esaurisce in realtà nell’abbassamento del limite di velocità.

Città30: tutelare vite e ripensare lo spazio urbano

Come spiega il sito del Comune di Bologna, la principale finalità delle Città30 è quello di ridurre incidenti, feriti e morti. “Da questo punto di vista, va ricordato che i 30 km/h fanno veramente la differenza, perché gli studi scientifici e i dati reali dimostrano che una persona investita a 50 km/h ha solo il 10% di probabilità di sopravvivere e invece ben l’80-90% se lo scontro avviene a 30 km/h”. L’obiettivo di Città30 è però più ampio perché il progetto vuole “promuovere la mobilità sostenibile (a piedi, in bici e coi mezzi pubblici), ridurre l’inquinamento, i consumi energetici e il rumore, fluidificare il traffico senza aumentare sostanzialmente i tempi di percorrenza, rendere meno stressante l’esperienza di guida in città, favorire un miglioramento e una distribuzione più equa dello spazio pubblico, favorire le relazioni di prossimità e il commercio di vicinato”. Si tratta dunque di un ripensamento complessivo della mobilità in città nell’ottica di una maggiore vivibilità.

Ridurre la velocità delle auto in ambito urbano e restituire spazio pubblico alle persone a piedi e in bicicletta sono le due principali misure messe in atto da diverse città in Europa e nel mondo che seguono il percorso di Città30 “Bruxelles, Parigi, Amsterdam, Bilbao sono solo alcuni esempi di città che hanno ridotto in modo significativo gli incidenti stradali grazie all’introduzione della velocità a 30 km/h e a una ridistribuzione più equa dello spazio pubblico” (Fonte: https://www.bolognacitta30.it/citta-30-nel-mondo/).

Legambiente: proteste per le multe fisiologiche ma provvedimento innovativo

Non sono mancate naturalmente le polemiche per le sanzioni. Le multe per i trasgressori, ricorda Legambiente, vanno da un minimo di 30 euro ad un massimo di 845 euro e hanno suscitato le polemiche di cittadini e cittadine, automobilisti e autisti del trasporto pubblico che hanno espresso malcontento l’iniziativa della giunta Lepore sul piano della mobilità. Anche se, aggiunge Legambiente, nel primo giorno dell’entrata in vigore ufficiale, sono state solo 7 le sanzioni emesse per il superamento del limite dei 30 km/h e 5 per superamento del limite dei 50 km/h.

«Le proteste di cittadini e cittadine sulle prime multe sono legate alla paura del cambiamento e perciò fisiologiche – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – Esprimiamo pieno sostegno al sindaco Matteo Lepore nel portare avanti un provvedimento innovativo e importante, che ha come obiettivo la salvaguardia della vita delle persone e l’azzeramento delle morti in strada nelle aree urbane, oltre che l’integrazione tra le diverse composizioni modali di trasporto, il rispetto degli impegni climatici, la significativa fluidificazione del traffico e la riqualificazione dell’ambiente urbano mediante la restituzione di spazio pubblico alle persone migliorando la loro vivibilità, sicurezza e socialità».

Si tratta, prosegue Ciafani, di «un modello di mobilità ben collaudato e che mostra risultati positivi nelle grandi città europee di Bruxelles, Valencia, Oslo, Grenoble, Helsinki e che consente all’Italia di recuperare i ritardi europei rispetto alla scarsa sicurezza stradale e la tutela degli utenti più vulnerabili. Siamo sicuri che, superate le resistenze iniziali, i dubbi lasceranno spazio alle certezze. Al Governo e Parlamento chiediamo di approvare tutti gli emendamenti sul nuovo Codice della strada che riguardano la moderazione della velocità e le Città 30, all’esame della Commissione trasporti della Camera, per avere un Codice della strada che sia innovativo e che non lasci Bologna essere l’unica città europea in tutta Italia (insieme ad Olbia) a misura di persona».


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