Pendolaria: Italia ultima nelle performance sulla mobilità sostenibile su ferro (Foto Pixabay)

Pendolaria, Legambiente: Italia ultima nelle performance sulla mobilità sostenibile su ferro

L’Italia è ultima in Europa nelle performance sulla mobilità sostenibile su ferro. Le città restano sotto lo scacco di traffico e smog e, dal 2016 al 2023, sono stati realizzati solo 11 km di tranvie e 14,2 km di metropolitane. Dossier Pendolaria di Legambiente

L’Italia si posiziona ultima in Europa nelle performance sulla mobilità sostenibile su ferro con poche infrastrutture e pochi investimenti. Le città restano infatti sotto lo scacco di traffico e smog e, dal 2016 al 2023, sono stati realizzati solo 11 km di tranvie e 14,2 km di metropolitane. Spiega Legambiente: “Servono maggiori investimenti per colmare i ritardi sempre più evidenti rispetto ai grandi paesi europei; più tram e tranvie, treni e ferrovie, più sharing mobility, mobilità elettrica e attuazione di interventi di adattamento ai cambiamenti climatici”.

“Pendolaria Speciale aree urbane” il nuovo report di Legambiente che fa luce sulla situazione

A fare il punto della situazione con dati e analisi, è il report “Pendolaria Speciale aree urbane” di Legambiente diffuso oggi nell’ambito della campagna Clean Cities. L’articolo mette in luce i ritardi dell’Italia nell’ambito della mobilità urbana, i punti ancora ostici da affrontare nella Capitale, ma anche gli impatti che il cambiamento climatico estremo sta avendo sulle infra­strutture del trasporto pubblico diffuso in tutta la penisola.

I dati parlano chiaro: in Italia la lunghezza totale delle linee di metropolitane si ferma a poco meno di 256 km, ben lontano dai valori di Regno Unito (680,4 km), Germania (656,5) e Spagna (615,6). Tra le città, Roma risulta decisamente tra le peggiori d’Europa in termini di dotazione di binari di metro. Parliamo di 1,43 km ogni 100mila abitanti, ben lontani da altre capitali, come ad esempio, Londra con i suoi 4,93 km.

Sul fronte investimenti su ferro, anche qui, l’Italia si è impegnata decisamente poco, infatti, soltanto nel 2023, non è stato riscontrato nemmeno un chilometro di nuove tranvie, un dato triste che viene compensato dall’incremento sul fronte automobilistico.

 

Trasporto ferroviario, Pendolaria 2024: “Mezzogiorno dimenticato” (Foto Pixabay)

 

L’Italia: il parco auto tra i più grandi d’Europa

Per quanto riguarda il fronte automobilistico, gli italiani si confermano essere ancora troppo affezionati all’utilizzo dell’auto. L’Italia resta infatti il parco auto tra i più grandi d’Eu­ropa. 666 auto ogni mille abitanti, il 30% in più rispetto alla media di Francia, Germania e Spagna.

Per Legambiente, da qui ai prossimi anni, è necessario programmare e intensificare nuovi in­vestimenti per le aree metropolitane italiane affinché possano sciogliersi i nodi irrisolti della mobilità legati alla questione inquinamento.

Al Governo Meloni l’associazione ambientalista chiede di dar avvio a una stagione di politiche per la rigenerazione urbana, a partire da una maggiore cura e potenziamento del trasporto sul ferro, il miglioramento del servizio lungo le linee già attive ed esistenti.

È crisi climatica: gli impatti sul trasporto urbano

Niente di nuovo sul fronte italiano, sempre più fragile e vulnerabile a causa della crisi climatica.

Dal 2010 al 2023 sono divenuti 182 gli eventi meteo estremi che hanno avuto impatti sui servizi fer­roviari causando rallentamenti o interruzioni da piogge, frane e forti raffiche di vento. Le regioni più colpite sono: Lazio (37), Lombardia (25) e Campania (17).

Legambiente, a tal proposito, ricorda che i danni su infra­strutture e mobilità provocati dal cambiamento climatico sono tra i più ingenti e aumenteranno entro il 2050 fino a circa 5 miliardi di euro l’an­no, come evidenziato da un Rapporto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nel 2022.

Un incremento di circa 12 volte rispetto alle stime di danno attuali. Il danno complessivo raggiun­gerebbe un valore tra lo 0,33% e lo 0,55% del PIL italiano al 2050, come evidenziato da un Rapporto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nel 2022.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)