Cose da non credere, UNC: ecco a cosa non credono gli italiani
Le cose da non credere? Si nascondono principalmente nei settori dell’energia e del web. Almeno stando a quanto è emerso dal test lanciato nei giorni scorsi sul sito www.cosedanoncredere.it nell’ambito della campagna ‘Cose da non credere’. “Ci siamo divertiti a raccogliere gli equivoci e i luoghi comuni che più frequentemente i consumatori raccontano ai nostri sportelli, chiedendo loro di votarne la veridicità in una scala dal meno (una stella) al più credibile (cinque stelle). Ne è emerso un quadro di luci e ombre con numerosi utenti che rispondono ‘non saprei’ soprattutto alle domande riferite alla bolletta e al risparmio energetico; in molti, poi, nutrono parecchi dubbi sulla sicurezza dei pagamenti online e sul diritto di restituire i prodotti acquistati sul web” ha spiegato Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, mostrando soddisfazione per i risultati relativi alla credibilità della pubblicità: nessuno tra i partecipanti al test, ad esempio, considera veritiera l’affermazione: ‘la pubblicità è la migliore fonte di informazione nei tempi moderni‘). Il test che ha misurato il grado di consapevolezza dei consumatori ha mostrato, tuttavia, che sui prodotti biologici regna ancora tanta incertezza: la maggior parte degli utenti, infatti, ha risposto ‘non saprei’ all’affermazione ‘il biologico è più sicuro rispetto ai prodotti tradizionali’.
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