Da diversi giorni i riflettori di parlamentari e media sono puntati sulle nuove nomine dei membri dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni e del Garante Privacy. La votazione alla Camera, inizialmente prevista per oggi, è stata rimandata al 6 giugno prossimo e le candidature dovranno arrivare entro il 1° giugno.
Lo ha annunciato ieri il Presidente della Camera Gianfranco Fini precisando che i curricula dei canditati dovranno essere inviati a lui e a tutti i parlamentari, affinché si valutino le caratteristiche di professionalità e indipendenza, nell’ottica della trasparenza.
Certo si tratta di una grande novità, che arriva in un momento particolare per la politica (abituata a spartirsi queste nomine tra i principali partiti) e che è stata sollecitata da una serie di iniziative pubbliche. A mobilitarsi per chiedere trasparenza è stata soprattutto la rete: sul sito vogliamotrasparenza.it è stata lanciata una campagna promossa da Open Media Coalition, una coalizione indipendente di diversi soggetti e associazioni impegnati a difendere la libertà di informazione e il pluralismo dei media. Il rinvio delle nomine, deciso dalla Conferenza dei Capigruppo della Camera risponde proprio ad una richiesta di questa campagna, che da mesi faceva pressioni per nomine trasparenti e valutazioni comparative tra i curricula dei candidati.
È una vittoria della società civile – si legge in una nota della coalizione – un passo nella giusta direzione da parte del Parlamento. Per la prima volta nella storia italiana, il sistema dei partiti ha rinunciato a nomine al buio, senza candidature ufficiali, accettando il principio della trasparenza e competenza nei processi decisionali. Con una missiva di Frank La Rue, Relatore speciale Onu per la promozione e la difesa della libertà di manifestazione del pensiero, le Nazione Unite avevano espresso preoccupazione al Governo Italiano proprio con riguardo al processo di nomina delle Autorità indipendenti, sollecitando trasparenza e consultazione pubblica con la società civile”.
Manca, però, ancora qualcosa: la pubblicazione online, sul sito di Camera e Senato, dell’elenco dei candidati e dei curricula di ciascuno e la richiesta, ad ogni candidato, di firmare una dichiarazione che escluda, in modo puntuale, la sussistenza di qualsivoglia situazione di potenziale conflitto di interessi. Solo così potrà esserci un reale controllo da parte dell’opinione pubblica e una legittimazione pubblica delle nomine. I nuovi membri dell’Agcom e del Garante della Privacy dovrebbero essere eletti rispettivamente entro il 14 luglio ed il 16 giugno.
 


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