È comparsa una luce in fondo al tunnel per i 14mila risparmiatori traditi dal fondo Invest Real Security di Poste Italiane. A deciderlo è stato il consiglio di amministrazione di Poste che ha scelto di correre immediatamente ai ripari offrendo agli investitori un modo per recuperare il capitale perso ed eventualmente guadagnare anche qualcosa in più. La decisione è stata dettata probabilmente anche dal fatto di voler tutelare l’immagine di sicurezza finanziaria che da sempre caratterizza l’azienda, come ha confermato alla stampa lo stesso Amministratore delegato di Poste, Francesco Caio: “Questa iniziativa ha l’obiettivo di rafforzare il legame di fiducia che da sempre abbiamo con i risparmiatori”. posteLa procedura, aperta solo su base volontaria e per chi ha mantenuto il capitale investito fino al 31 dicembre del 2016, prevede due step. Partiamo dall’inizio. il patrimonio iniziale investito era di 2.500 euro a quota. Di questi,  658 euro sono stati dati come proventi e 390 euro con la liquidazione del fondo. Viste le perdite subite (dal 2003 fino alla chiusura del fondo gli investitori hanno accusato un tasso negativo annuo del 3%), per gli ottantenni (che avevano 67 anni alla sottoscrizione) ci sarà un risarcimento in contanti ed immediato di 1.452 euro. Per tutti gli altri sarà messa a disposizione una polizza nel ramo Vita senza alcuna spesa e nella quale poter versare i 390 euro di liquidazione. In più, le polizze saranno dotate di un bonus di 1.257 euro. Secondo Poste, in 5 anni dovrebbe essere così recuperato l’investimento con l’aggiunta di un possibile rendimento atteso dalla polizza.

Sul fronte delle associazioni dei consumatori, i commenti sulla soluzione proposta da Poste oscillano tra l’apprezzamento per essere venuta in contro alle richieste dei risparmiatori e il “si poteva fare di più”.

Abbiamo apprezzato in parte l’offerta di Poste”, dichiara Roberto Tascini, presidente dell’Adoc. “Siamo soddisfatti, ad ogni modo, che l’azienda abbia accolto la nostra proposta di costituire una commissione paritetica che individui una griglia di criteri, dal reddito alle condizioni generali e patrimoniali dei sottoscrittori dei fondi immobiliari, al fine di riconoscere un rimborso immediato a tutti quei risparmiatori, under 80, che versano in situazioni di difficoltà. A tal fine crediamo sia opportuno prevedere e utilizzare lo strumento della conciliazione paritetica per la risoluzione di tali casi, in particolare per gli investitori che presentavano un profilo di rischio non adeguato all’offerta lanciata in questi anni da Poste Italiane”.

Per Adiconsum, “Riconoscere al risparmiatore il valore nominale originario della quota sottoscritta è un segnale importante di responsabilità di Poste Italiane”. “Rimane il fatto”, sostiene Walter Meazza presidente di Adiconsum. “che è sempre elevato il deficit informativo dei risparmiatori al momento della sottoscrizione dei prodotti finanziari, ed è per questo che la carenza di conoscenze va colmato con un importante piano di coinvolgimento e responsabilizzazione del risparmiatore al momento dell’investimento dei propri risparmi”.

Più critica la posizione di Federconsumatori che commenta: “Un primo passo, che riteniamo ancora insoddisfacente. Poste era vista come un rifugio, un elemento di sicurezza per molti risparmiatori, certi che affidando a tale azienda i propri risparmi non sarebbero rimasti delusi e traditi come i clienti di tante banche. È proprio questa certezza che è venuta meno. Per recuperare la fiducia e la credibilità agli occhi dei cittadini è necessario un maggiore sforzo da parte dell’azienda”.

Secondo Mara Colla, presidente di Confconsumatori: “L’offerta di Poste è seria ed assolutamente conveniente. Infatti, ai risparmiatori più anziani viene garantita la liquidazione immediata ma soprattutto viene garantito a tutti, attraverso il meccanismo della dazione della polizza vita, di recuperare l‘intero investimento. I tempi di 5 anni per chi riceve la polizza, appaiono anche ragionevoli, perché è chiaro che una causa avrebbe tempi anche più lunghi, senza avere la garanzia ovviamente del recupero integrale, garanzia che invece la polizza vita di Poste Italiane offre”.

Netta bocciatura alla proposta da parte di Codacons: “Riteniamo che tutti i risparmiatori debbano essere rimborsati subito del capitale investito, allo stesso modo e senza alcuna distinzione, considerato che il danno è il medesimo per tutti”. L’associazione punta il dito in particolare sulla scarsa informazione resa da Poste ai risparmiatori.


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