I privati stanno cominciando a rinunciare all’acquisto dell’auto avvicinandosi gradualmente alle nuove forme di condivisione, dal car sharing al noleggio a lungo termine. Oggi sono già 30.000 gli automobilisti che hanno abbandonato la vettura di proprietà per affidarsi alla formula del noleggio “tutto incluso” a fronte di un costo fisso. 1 italiano su 4 conosce la formula del noleggio a lungo termine e il 40% si dichiara pronto a sperimentarlo.

Sono queste le principali evidenze che emergono dalla ricerca “Noleggio a lungo termine ai privati -La nuova frontiera dell’auto”, condotta da ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità (noleggio veicoli a lungo termine, rent-a-car, car sharing, fleet management e servizi di infomobilità e assistenza nell’automotive) e dalla società di consulenza strategica Bain & Company e presentata oggi a Milano.

Negli ultimi 10 anni, il mercato automotive è stato colpito da una profonda crisi a seguito di profondi cambiamenti: su tutti, il boom delle km 0 (ora circa il 17% del mercato) e il rapporto sempre più controverso tra i giovani e l’auto (dal 2007 al 2017 le auto immatricolate ai giovani sotto i 30 anni sono crollate del 61%).

Questo processo di ristrutturazione, complice anche l’aumento dei costi di gestione dell’auto, la minore disponibilità economica dei clienti e l’affermarsi del concetto di sharing economy in diversi campi, ha nei fatti agevolato la diffusione del noleggio long term oltre i confini aziendali, aprendo le porte del mercato dei privati.

Emerge così che il 45% degli italiani ha noleggiato o dichiara di volerlo fare. I punti di forza più apprezzati dagli intervistati sono la comodità della formula “tutto compreso” (soprattutto senza l’immobilizzo di capitale e il problema della rivendita dell’auto) e la certezza della rata fissa. In un contesto di ripresa incerta, i clienti si focalizzano su servizi comodi, semplici e a basso rischio. Non a caso tra i servizi più apprezzati si collocano sul podio l’assicurazione RCA (il 55% del campione la ritiene molto importante), la manutenzione (47%), la copertura danni e il soccorso stradale (47%).

Gli operatori del settore del noleggio sono già oggi protagonisti di un’offerta di mobilità che va da 15 minuti a 5 e più anni, garantendo un ampio panorama di servizi accessori”, evidenzia Massimiliano Archiapatti, presidente di ANIASA, “Abbiamo davanti alcune sfide per riuscire a cogliere a pieno e soddisfare la domanda di mobilità pay-per-use: in primis gestire la complessità derivante dal crescente numero di clienti mantenendo alta la qualità dei servizi e la trasparenza dell’offerta; poi  assicurare massima flessibilità e rafforzare l’innovazione tecnologica che ci consente di essere vicino al cliente in qualsiasi momento tramite APP, call center, siti web”.

Nel 2017, anche le attività di car sharing hanno registrato una crescita decisamente rilevante del numero di utenti. L’aumento ha riguardato sia il numero di utenti iscritti ai servizi offerti dai singoli operatori (1.300.000, +21% vs 2016), sia gli utenti realmente attivi (820.000 con almeno 1 noleggio negli ultimi 6 mesi), che sono saliti del 38% rispetto al 2016. Milano e Roma si confermano le città in cui l’auto condivisa è maggiormente diffusa, rispettivamente, con 3.100 e 2.100 vetture in flotta, seguite a ruota da Torino e Firenze.

Complessivamente il parco veicoli dei principali operatori di free floating (flusso libero) è cresciuto del 9%, circa 500 auto in più, mentre il numero dei noleggi è salito del 7%, superando i 7 milioni e confermando che il fenomeno del “multi-tessera” (ogni utente possiede quasi tre tessere) continua a diffondersi.


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