Sono 1,3 miliardi le tonnellate di cibo che ogni anno vengono sprecate nel mondo: un terzo della produzione alimentare mondiale finisce direttamente nella spazzatura, generando una perdita economica pari a 2.000 miliardi di euro. L’Italia butta via alimenti per un valore di circa 12,6 milioni di euro, sprigionando nell’ambiente 24,5 milioni di tonnellate di CO2. La Fao descrive così la difficile situazione mondiale riguardo allo spreco alimentare. L’Italia è il primo paese dell’Unione europea ad essersi dotato di una legge per combattere lo spreco trasformandolo in solidarietà, dando quindi sostegno all’economia circolare e del dono.
La relatrice della legge 166/2016, Maria Chiara Gadda, più volte ha sottolineato come in realtà essa abbia aiutato le molte esperienze positive già attive in questa direzione a fare rete tra loro, chiarendo e semplificando la logica del dono.

Il progetto LIFE- Food.Waste.StandUp, presentato ufficialmente questa mattina nel corso di una conferenza stampa al Ministero per le politiche agricole e forestali, ha visto la luce ancor prima dell’entrata in vigore della legge 166 il 14 settembre scorso ma si avvia ora a diventare parte integrante del difficile percorso di attuazione della legge e del conseguente cambio di passo che ci si attende nelle abitudini di consumo degli italiani.

Nello specifico, il progetto non è altro che una campagna di comunicazione e sensibilizzazione contro lo spreco alimentare e per l’aumento delle donazioni, diffusa su tutto il territorio nazionale che per la prima volta coinvolge l’intera filiera: industria, distribuzione e consumatori, tutti coinvolti nella lotta agli sprechi. LIFE-Food.Waste.StandUp e si focalizza sulla prevenzione e riduzione dello spreco alimentare e il recupero delle eccedenze, tema di straordinaria rilevanza sociale e ambientale.

L’iniziativa è portata avanti da un partenariato composto da Federalimentare che ha il ruolo di capofila, Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare Onlus e Unione Nazionale Consumatori. La sensibilizzazione in materia di prevenzione degli sprechi alimentari e gestione delle eccedenze lungo la filiera, al fine di aumentare il loro recupero e incrementare le donazioni, sarà realizzata attraverso il coinvolgimento di circa 20.000 imprese italiane agroalimentari, 12.000 punti vendita (diretti e in franchising) e 500.000 consumatori nella campagna di sensibilizzazione anti-spreco alimentare per: diffondere informazioni e modelli per la gestione eccedenze alimentari a circa 200.000 imprese alimentari europee; formare almeno 200 aziendeagroalimentari e 65 aziende della Grande Distribuzione Organizzata sulle procedure di donazione e di gestione delle eccedenze alimentari. Inoltre saranno attivati 59 infopoint per i consumatori in altrettante città di 15 regioni italiane per fornire informazioni sulle pratiche anti-spreco alimentare.

“Ancora una volta”, afferma il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, “il nostro Paese si riconferma protagonista nella lotta allo spreco alimentare e alla guida di un progetto sperimentale virtuoso che dà concretezza all’eredità che abbiamo raccolto da Expo”. L’obiettivo di riuscire a recuperare 1 milione di tonnellate di cibo e distribuirle a chi ne ha bisogno è sempre più possibile, considerando anche che “La legge interviene a valle, cercando di intercettare le eccedenze alimentari prima che diventino spreco per destinarle alla solidarietà sociale”, ha precisato l’On. Gadda. “A monte bisogna agire sul fronte della prevenzione e questo progetto centra l’obiettivo. È l’accezione giusta di economia circolare perché mette al centro temi ambientali, economici e solidarietà sociale”.

Per il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, “il principale merito della legge è quello di aver semplificato e reso conveniente per le imprese donare”, e aggiunge che la battaglia allo spreco alimentare non si può vincere combattendo da soli: “è per questo che abbiamo voluto guidare questa straordinaria iniziativa di filiera che per la prima volta riunisce gli attori chiave della catena in un progetto di altissimo valore sociale ed ambientale. Non solo filiera produttiva ma anche perfetta sinergia tra pubblico e privato”. Dello stesso avviso anche il segretario generale di Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, per il quale “solo con una grande alleanza tra chi produce, vende e consuma, coinvolgendo tanto i soggetti professionali che la società civile, si potrà vincere la sfida agli sprechi alimentari”.


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